TORINO – Una questione di una ventina di milioni. Una cifra che significa poco per le casse di un club inglese, ma tantissimo per uno italiano. Questo vale un eventuale passaggio ai quarti di finale per il Milan: 10.6 milioni arrivano dall’Uefa come premio per il cammino in Champions League, mentre gli altri possono variare tra introiti propri (botteghino, marketing ed eventuali premi degli sponsor) e ancora europei (la tranche fi nale del pool market, che viene defi nita solamente a fine stagione dall’Uefa). Ma, visto quanto era capitato nel match di andata al Meazza contro il Tottenham, si può facilmente immaginare come quota 20 potrebbe venire agilmente raggiunta e superata. Il 14 febbraio, infatti, San Siro registrò un incasso di 9.133.842 euro, complici l’affl usso allo stadio (74.320 spettatori) e il prezzo medio dei biglietti. Un record per il calcio italiano. Un quarto di fi nale sarebbe ancora più allettante per i sostenitori rossoneri, che non vedono il Milan tagliare tale traguardo dalla stagione 2011-12, quando la squadra di Massimiliano Allegri venne eliminata dal Barcellona.
Il Milan e la Champions
La Champions è stata finora generosa sotto ogni punto di vista: sul lato sportivo, il Milan si è rifatto della delusione di un ultimo posto nella fase a gironi della passata stagione (che garantì 45.283 milioni dall’Uefa); sul lato economico, il cammino vincente ha portato in cassa poco più di 83 milioni. Un totale – sul fronte Uefa – composto da bonus partecipazione (15.64), ranking storico (14,79), market pool 1 (8), market pool 2 (4, stimati), bonus risultati (9.33), qualifi cazione ottavi (9.6) e quote pareggi (0.69), cui toglierei 2 milioni della multa infiltta per il mancato rispetto del fair play fi nanziario. Si arriva così a 60.05 milioni, cui aggiungere i 23.5 fi nora registrati al botteghino (3 con la Dinamo Zagabria, 6.8 con il Chelsea, 4.6 con il Salisburgo e i già citati 9.1 del Tottenham). Con i 20 milioni di un eventuale quarto di finale si andrebbe in tripla cifra: si intuisce quindi facilmente quali siano le possibili ricadute economiche per il Milan, società che ha fatto dell’attento controllo dei conti un mantra da seguire sotto ogni aspetto: ingaggi e mercato. E si intuisce quale sia la responsabilità extrasportiva con cui avranno a che fare domani sera i rossoneri al New White Hart Lane (stadio modello, per inciso, per ogni società che voglia impegnarsi in tale investimento, come quella di Gerry Cardinale). I ragazzi di Stefano Pioli dovranno difendere l’1-0 fi ssato a San Siro dal colpo di testa di Brahim Diaz. Lo dovranno fare contro una avversaria che sta faticando più del dovuto, con una zona Champions rimessa in discussione dalle sconfi tte proprie e dal ritorno di fi amma degli avversari (Liverpool su tutti). Ma lo stesso Milan non è messo benissimo, con il ko di Firenze andato ad aprire una crepa nel muro di fi ducia costruito su quattro successi consecutivi. Anche in Italia le avversarie incalzano per un piazzamento nelle prime quattro posizioni. Londra vale 20 milioni e, soprattutto, serve per ritrovare se stessi pure in Italia. Per un presente su cui costruire un futuro sempre più solido.