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Mourinho, la Roma, il romanismo, le vittorie e tanto altro

TORINO – Appuntamento con la seconda parte della terza puntata di Federico Buffa Talks, la produzione originale targata Sky Sport, dedicata a José Mourinho. Federico Buffa e Federico Ferri, direttore responsabile Sky Sport, proseguono l’intervista con l’allenatore portoghese sulla Terrazza del Cinema Barberini. La seconda parte è in onda da domani, alle 19.30 su Sky Sport Uno e in streaming su NOW (disponibile on demand e in 4k).

Tra episodi, volti e luoghi che hanno segnato il percorso di vita e sportivo di Mourinho, il viaggio tocca, in questa parte, una delle sue tappe più appassionanti: il Triplete, conquistato con l’Inter nel 2010. Un gruppo, un’impresa, di cui Mourinho sottolinea un aspetto fondamentale, l’altruismo: «Questi ragazzi – ricorda Mourinho – erano straordinari, un gruppo di altissimo livello. Ovviamente, quando vinci un triplete è una cosa storica, fantastica, possibile solo grazie a questo senso di gruppo. Io dico sempre che non ho mai visto una panchina così dal punto di vista umano. Un gigante, gigante nel senso della sua carriera, come Toldo, stava in panchina. Ivan Cordoba stava in panchina, il campione del mondo Materazzi stava in panchina. Dejan Stankovic tante volte stava in panchina. Questa gente, bisogna essere veramente gente di squadra per avere questa empatia collettiva».
La narrazione del personaggio Mourinho prosegue non senza toccare la scelta di lasciare Milano, nonostante il rapporto con la famiglia Moratti, per andare al Real Madrid, con cui in tre anni vincerà una Liga, una Coppa del Re e una Supercoppa spagnola. In questo percorso, assume un ruolo centrale il suo modo di gestire i giocatori e lo spogliatoio e di vivere le piazze allenate, fino ad arrivare a Roma.
«Io personalmente – spiega Federico Buffa – non credevo potesse tornare in Italia. Però questa città deve avere qualcosa di speciale… ricordo che Liedholm vinse lo scudetto col Milan della stella e disse: “Non mi interessa più, io vado a Roma”. Ed era una grande Roma, quella con Bruno Conti, Paolo Roberto Falcao. Questo posto è abbastanza magnetico, non tanto per la storia della città, ma proprio per il club. Lo stadio adesso è sempre pieno. La gente, dopo che tu la porti di nuovo in Europa a giocare per alzare una coppa, cambia la percezione che ha di sé stessa e dell’ambiente».

Mourinho e il ritorno in Italia

«La Roma – racconta Mourinho – è arrivata con un discorso che mi è piaciuto, ed è stata la proprietà che mi ha fatto venire. Dopo, quando sono arrivato e ho imparato a conoscere il romanismo, ho imparato a conoscere tutti i loro dubbi, ho imparato a conoscere tutte le loro frustrazioni e ho cercato di entrarci dentro. Mi piace il romanismo. Mi piace il romanista puro, mi piace il romanista della strada. Quando sono in panchina e guardo alla destra all’Olimpico mi emoziono ancora». Eppure, nonostante questo seguito appassionato, viene il dubbio che l’allenatore, come dice Federico Ferri, in fondo sia un uomo solo. «Calcisticamente parlando – spiega il portoghese – quando vinci hai difficoltà a camminare, perché c’è una quantità enorme di gente. Quando perdi sei un uomo solo. Questa è la mia esperienza di più di vent’anni, che mi fa pensare e mi fa sentire così».  A metà tra storie di calcio e filosofia di vita, questo viaggio in compagnia di José Mourinho porterà a disegnarne un ritratto intimo e anticonvenzionale, rivelando curiosità divertenti e aspetti inconsueti. La seconda parte della terza puntata di “Federico Buffa Talks” sarà disponibile da domani, martedì 10 ottobre, su Sky Sport Uno e in streaming su NOW, per la prima volta anche in 4k, introdotto da Massimo Oldani, splendida voce storica di Radio Capital. La prima parte è disponibile on demand.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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