Dopo la prova opaca in Champions anche De Laurentiis ha chiesto di vedere qualcosa di nuovo. In attacco però Garcia non cambia
10 novembre – 11:43
– napoli
Stop ai fedelissimi. Aurelio De Laurentiis vuole vedere qualcosa di diverso. Non ha mancato di sottolinearlo, nel confronto che ha avuto ieri a Castel Volturno con Rudi Garcia, successivo alla prestazione deludente con l’Union Berlino. Tanto possesso palla, ma poche occasioni. Il dominio del gioco non si è tradotto nel risultato atteso, considerando la crisi dell’avversario che sembrava senza fine, reduce da dodici sconfitte di fila in tutte le competizioni. Eppure, i tedeschi hanno approfittato di un Napoli poco incisivo per colpire alla prima occasione e hanno anche rischiato di uscire dal Maradona con i tre punti nel finale. Se ciò che la squadra ha da offrire è soltanto questo, al momento, allora è giusto esplorare nuove soluzioni, rivolgendo l’attenzione a coloro che finora non hanno goduto di particolare continuità. Rappresentano un patrimonio tecnico ed economico per la società e il calendario offre l’occasione giusta per sperimentare qualcosa di diverso.
toscani in difficoltà
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La sfida con l’Empoli, dopo l’impegno europeo, è perfetta in questo senso, perché la formazione di Andreazzoli non vive un periodo positivo ed è assolutamente alla portata. Di certo, un cambio si prospetta obbligato per il tecnico: Rrahmani infatti potrebbe rispondere alla chiamata del Kosovo per il recupero della sfida con Israele, fissato nello stesso giorno della partita di campionato. Al suo posto giocherebbe Ostigard, accanto a Natan. Non è da escludere nemmeno la solita staffetta a sinistra, dove Olivera si candida concretamente a partire titolare al posto di Mario Rui. A centrocampo Anguissa e Zielinski non sono parsi nelle migliori condizioni, ma con ogni probabilità soltanto uno dei due potrebbe accomodarsi in panchina. Per caratteristiche, sembra più facile da rimpiazzare il polacco e al suo posto scalpita Elmas, che è andato a segno nell’ultimo turno di Serie A contro la Salernitana. In avanti Simeone meriterebbe spazio, specialmente dopo la prova opaca in Champions di Raspadori. Ma è il reparto più delicato, dove l’allenatore più difficilmente si presta alle novità. Basta chiederlo a Lindstrom che, pur essendo stato pagato 25 milioni in estate, si deve accontentare di qualche spezzone di partita, perché è impossibile tenere fuori Politano, il miglior giocatore di questa prima parte di stagione.