«Sommer lo conosco molto bene e lo sto seguendo da due anni, le volte che me lo sono trovato di fronte mi ha impressionato in maniera molto positiva». Così parlava Gigi Buffon nel 2013 più o meno di questi tempi. Il portierone della Juve l’aveva pure consigliato a Marotta e Paratici (lo svizzero ai tempi aveva 24 anni e una lunghissima carriera ancora davanti) per farne il suo erede. Poi non se ne fece nulla ma la stima è stata pienamente contraccambiata dall’interessato («Sono davvero felice delle belle parole di Buffon. Lui è sempre stato il mio modello, quindi sono onorato delle sue parole»). Allora mai nella vita Sommer si sarebbe immaginato di incrociare la Juve in un Derby d’Italia, cosa che avverrà domani sera.
Però, quell’incoronazione da parte di Super Gigi, lo svizzero ha dimostrato di meritarsela sul campo, come prova il doppio precedente con la Juve, in Champions quando Yann giocava nel Borussia Mönchengladbach. Ricordo dal sapore amarognolo per i tifosi bianconeri: andata 0-0 allo Stadium il 21 ottobre 2015 (con Sommer bravissimo in due occasioni su Pogba), ritorno in Germania il 3 novembre (1-1 con gol di Lichtsteiner su assist del francese).