Tra i migliori di tutti i tempi, primo Pallone d’Oro italiano. Poteva giocare in tre ruoli: era geometrico e goleador, carismatico e corretto, lineare e imprevedibile. Tutto in un solo giocatore
Descrivere Gianni Rivera a un bambino che adesso si avvicina al calcio è abbastanza semplice. Lo si prende da parte e gli si dice: “Il Gianni era uno che faceva cose che gli altri neanche immaginavano”. Il bambino, magari, vi guarderà stupito e incuriosito, e domanderà: “Che cosa faceva?”. “Tutto. Dribbling. Lanci millimetrici. Passaggi precisi. Cross. Tiri. Gol. Una volta ha pure vinto la classifica dei cannonieri”. A quel punto il bambino, sempre più coinvolto nella storia, vi chiederà a chi assomiglia dei giocatori di oggi e allora per voi sarà difficile proseguire nella spiegazione, perché il Gianni non è paragonabile a nessuno: ha molte caratteristiche di uno o dell’altro, ma la differenza è che lui le univa in uno stile assolutamente personale, mentre i campioni di oggi le distillano e non ne concedono che poche gocce agli assetati spettatori.