L’esperienza sulla panchina della Juve lo ha reso più attento e meno integralista, adesso la piazza romana appare perfetto. Dopo un anno di studio si vedono i primi, preziosi, frutti, figli pure del compromesso tra giochismo e risultatismo
Se a sessant’anni si è e si vive come a trenta o a quaranta, il tempo è passato invano. Il tempo cambia le persone, inclusi gli allenatori. Maurizio Sarri, ad esempio. Sarri è partito dal basso e per due decenni lì è rimasto, tra dilettanti e Serie C. Un percorso senza sconti né padrini, con la forza delle idee come unico motore. Si è affacciato in Serie A ad Empoli, neppure dieci anni fa, con il ghigno del rivoluzionario e poteva permetterselo, perché tale era. Aveva rielaborato a modo suo la lezione dei maestri olandesi.