Dopo una buona stagione col Genoa l’uzbeko ha deluso a Roma e La Spezia. Ma ora è pronto a cambiare marcia: “Voglio dare di più. E con Ranieri…”
28 luglio – MILANO
“Josè Mourinho mi ha insegnato ad aver sempre voglia di vincere. E’ chiaro che ti migliori sotto l’aspetto tecnico, ma lui è importante tanto a livello psicologico. Mentalmente ho imparato tanto da lui. Si pone sempre dei grandi obiettivi. E ha in testa l’idea di vincere. Sente la grande responsabilità nei club che allena. Io ho studiato tanto lui”. Eldor Shomurodov si presenta al raduno del Cagliari a Chatillon-Saint Vincent. Italiano da migliorare, nonostante nel nostro paese sia arrivato nel 2020, al Genoa. Con quella maglia rossoblù l’attaccante uzbeko esplose: otto gol nel suo primo torneo di serie A.
cambio di marcia
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Tanto da portare la Roma a investire 18 milioni su di lui. Ma in giallorosso, e poi nel prestito di sei mesi allo Spezia, da gennaio a giugno, non è andata come Eldor sperava: “Ora voglio ripartire, tornare quello di Genova. L’ultimo anno per me è stato molto difficile. Col Cagliari c’è il tempo, posso ambientarmi con il gruppo, conoscere i compagni che mi hanno accolto benissimo, lavorare con un allenatore come Ranieri del quale so bene quel he ha fatto anche a livello internazionale. Quando mi ha visto mi ha chiesto quanto mi ero allenato in vacanza. Gli ho risposto ‘poco’. Ma ora non vedo l’ora di giocare e ripartire e recuperare. So che la squadra ha perso un attaccante importante (almeno tre mesi dopo l’infortunio alla caviglia) come Lapadula e questa sarà una responsabilità, ma anche un’occasione per me. So quanti gol sogno di realizzare, ma non lo dico (facile pensare alla doppia cifra). Innanzitutto voglio aiutare il Cagliari a centrare la salvezza che è il primo passo. L’allenatore trasmette tranquillità e fiducia. Io voglio dare di più”. Shomurodov, da quando è arrivato dal Rostov, non si è più mosso dal nostro paese. “Mi piace tutto, amo le vostre città che sono molto belle, tutte quelle in cui son stato. Sono qui con mia moglie, uzbeka come me, e abbiamo due bambini: uno di due anni e mezzo e uno di uno”.