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Supercoppa Primavera, la Roma batte il Lecce scudettato 1-0 e alza il trofeo

Nello stadio pugliese i ragazzi di Guidi segnano al 70′ con un tiro di Cherubini che prende la traversa e poi sbatte sulla schiena del portiere Lampinen-Skaug. Per i romani si tratta della terza Supercoppa

È della Roma di Federico Guidi il primo titolo stagionale. La Supercoppa Primavera la conquistano i vincitori dell’ultima Coppa Italia, rifilando un dispiacere a domicilio al Lecce scudettato e agli oltre 6.500 spettatori (tanti, in una notte di agosto) del Via del Mare. Un successo meritato, quello firmato nel cuore del secondo tempo da un gran destro di Cherubini che sbatte sulla traversa e poi sulla schiena dello sfortunato portiere Lampinen-Skaug. Agli atti resta l’autorete del norvegese, ma il capitano romanista può prendersi la gran parte dei meriti. La Roma solleva così per la terza volta il trofeo (i precedenti nel 2011 e nel 2016). 

LE SCELTE

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Le formazioni sono un ibrido tra volti nuovi e protagonisti della passata stagione, con due freschi esordienti in Serie A (tra i 2004) da una parte e dall’altra. Al centro dell’attacco di casa c’è il romeno Rares Burnete – capocannoniere dell’ultimo campionato Primavera –, che ha partecipato nel finale alla rimontona sulla Lazio. Nel centrocampo della Roma, quel Riccardo Pagano che Mourinho ha lanciato nel fuoco negli ultimi minuti con la Salernitana. Nel 4-3-3 del Lecce – che era stato a totale trazione straniera, nella cavalcata scudetto – c’è spazio anche per i due prodotti del territorio, Agrimi e Dell’Acqua (entrambi della provincia di Brindisi). Torneranno utili nel campionato che parte nel weekend, lì dove le nuove norme impongono la presenza di almeno 5 giocatori eleggibili per le nazionali italiane.

più roma

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La squadra di Guidi, con il suo 3-4-3 propositivo, parte senza timidezza nonostante l’età media più giovane (la Roma schiera infatti tre 2006). E costruisce il primo pericolo su uno schema da rimessa laterale, che sveglia subito Lampinen-Skaug. Il portiere, uno dei nuovi arrivati, all’11’ è protagonista nel male e poi nel bene: l’uscita è rivedibile (con il pallone che resta in area), molto meglio la risposta sul tentativo a botta sicura di Pagano. Al 40’, è Cherubini a non inquadrare la porta su imbeccata di Pisilli. Ai punti, la Roma sarebbe rientrata negli spogliatoi in vantaggio. In realtà, però, il tabellone del Via del Mare rimane sullo 0-0 e sorride a un Lecce che appare ancora imballato. Durante l’intervallo, gli altoparlanti rendono omaggio a Toto Cotugno con i suoi più grandi successi. Al rientro per il secondo tempo ci sono gli stessi 22, ma Coppitelli ci mette meno di 10 minuti per sostituire l’opaco Gromek (polacco pescato dal Burnley) con Minerva. Il vento della partita, in ogni caso, non cambia: la Roma va vicinissima al gol con due azioni in fotocopia, sono Mannini e Joao Costa da destra a cercare i colpi di testa di Misitano che finiscono di poco a lato. Il gol è nell’aria. È il 70’ quando Cherubini calcia benissimo da fuori area, il suo destro centra la traversa e colpisce la schiena di Lampinen-Skaug, finendo così in porta. In svantaggio, il Lecce però si scuote e inizia ad attaccare: entra Kodor (anche lui attaccante romeno, del 2006) e si costruisce il tiro migliore della partita per i suoi, trovando la risposta di Marin. Il portiere italo-brasiliano deve ancora mettersi in mostra, all’82’, sul colpo di testa ravvicinato di Minerva. Con la forza della disperazione, il Lecce interpreta un finale furioso che però non porta al pareggio. Dal fine settimana sarà campionato: i campioni d’Italia ripartiranno da Verona, la Roma ospiterà la Fiorentina affidata – per il dopo Aquilani – a un grande ex giallorosso, Daniele Galloppa.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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