TORINO – Brian Bayeye conosce i sacrifici e il sudore. Le rincorse, per guadagnarsi il calcio che conta, e la felicità racchiusa nel momento in cui l’esterno ha servito il pallone al compagno Adopo nel secondo tempo supplementare degli ottavi di Coppa Italia contro il Milan. «Ce lo siamo meritati – ha detto il francese nel post partita –. Con Adopo siamo contenti di essere qua, io sono contento dell’assist. Speriamo di arrivare fino alla fine in Coppa Italia. Ho imparato tanto da quando sono qui, arrivo dalla Serie C quindi mi ci vuole un po’ di tempo per abituarmi e inserirmi, ma siamo un bel gruppo». A San Siro ha corso più forte che poteva, il ventiduenne francese, come del resto ha fatto per tutta la sua (ancora giovane) carriera. Partenze, stop e ritorni, fino alla prestazione di Milano che gli varrà la permanenza al Torino. Dopo la vittoria di mercoledì, infatti, nel summit post partita con la dirigenza Ivan Juric ha ribadito la volontà di trattenerlo, chiudendo al prestito alla Reggina che lo aveva richiesto nei giorni scorsi e con cui c’era un’intesa di massima. E così Bayeye, che finora ha disputato solo 16 minuti in Coppa Italia, potrà giocarsi le sue carte anche in Serie A.
Cosa ha detto l’agente
«Sono molto contento per Brian – ha detto il suo agente Vincenzo Pisacane –. Ero sicuro che quando gli si fosse presentata l’occasione avrebbe dato il suo contributo. Non è stato facile stare seduto così tanto tempo a guardare gli altri giocare, ma sono sicuro che questa cosa l’abbia migliorato sotto l’aspetto caratteriale. La cosa di bella di Brian è che, anche se ha vinto alla Scala del calcio, per lui è stato come se stesse giocando al campetto sotto casa». E a proposito di campi di periferia, Bayeye ne ha calcati tanti a Parigi, dove è nato e cresciuto prima di approdare nel settore giovanile del Troyes. Nel 2019 è arrivato in Italia, in Serie C al Catanzaro: le difficoltà incontrate dal calciatore hanno convinto la società giallorossa a prestarlo al Carpi, ma il ritorno in Calabria, e il conseguente incontro con il tecnico Vincenzo Vivarini, gli hanno cambiato la vita e la carriera. «Quando sono arrivato a Catanzaro – ha detto Vivarini – veniva da un periodo in cui aveva giocato poco. Nonostante questo ho intravisto in lui le qualità tecniche, fisiche e mentali che poi ha dimostrato di avere. La prestazione contro il Milan, al cospetto di giocatori come Theo Hernandez e Leao, è un altro tassello nella sua carriera. Ha dimostrato che a quei livelli ci può stare. Mi aspettavo che potesse giocare prima, perchè è un giocatore pulito e dalla grande personalità».
Aspetta l’esordio in campionato
Da dicembre 2021 a giugno 2022, in 6 mesi al Catanzaro l’allenatore ha plasmato l’esterno, permettendogli di diventare tra i migliori della categoria, con tanto di soprannome “Frecciarossa”. «Bayeye è bravissimo negli spazi e lo ha fatto vedere a San Siro, ma se la cava bene anche nello stretto. Quello che mi ha sorpreso contro il Milan è stata la qualità nell’assist ad Adopo: si vede che è migliorato rispetto alla scorsa stagione. Lo sento spesso al telefono, ci confrontiamo e io gli dico sempre che si trova in una grande società, con un grande allenatore come Juric, e che deve avere pazienza. Gli manderò un messaggio per complimentarmi». Bayeye, dunque, aspetta ancora di esordire in campionato, ma la permanenza blindata al Torino e il recente infortunio di Lazaro potrebbero spalancargli presto le porte della Serie A. «Ogni allenatore ha le sue prerogative nel ruolo – ha concluso Vivarini. Se fossi il tecnico del Torino il mio vice Singo sarebbe Bayeye. Ma se Juric non lo ha mai schierato in campionato magari lo vede ancora un po’ acerbo. Sono valutazioni personali. Conosco bene il ragazzo e so che merita quello che sta facendo. Mercoledì ha dimostrato anche a Juric che quel ruolo lo può fare anche in campionato».