Alessio Vacca, 18 anni, attaccante della Primavera della Juventus e della Nazionale Under 19 stasera chiamata a giocarsi, in casa della Svezia, la qualificazione al prossimo Europeo: che atmosfera si respira in azzurro?
«Il gruppo è molto unito e giocare insieme è un piacere. Personalmente sto bene, fisicamente e mentalmente».
Come si trova con mister Corradi?
«Ho un buon rapporto, ci siamo parlati prima di partire per la Svezia e mi ha fatto sentire la sua fiducia. Dal mister sto ricevendo consigli preziosi sull’attacco della profondità».
A quale idolo si ispira?
«Karim Benzema, fortissimo come prima punta e su tutto il fronte offensivo. Fuori dal campo, invece, il grande punto di riferimento è papà».
Cosa pensa la sua famiglia della carriera calcistica?
«Sono molto orgogliosi, hanno fatto tanti sacrifici per farmi giocare e studiare, aspetto cui tiene molto mia mamma. Sono all’ultimo anno dell’istituto tecnico».
Quali sono le sue origini come calciatore?
«Sono cresciuto al Trecate, squadra della città dove sono nato, poi Audax Santa Rita e cinque anni a Novara. Nel 2019 è arrivata la chiamata della Juventus, poi ho fatto un anno in prestito nella Primavera del Monza».
Qual è il ruolo che sente suo?
«Mi dicono tutti che sono una prima punta, ma a me piace anche scendere sulla trequarti o fare la seconda punta».
Com’é l’esperienza di allenarsi con la Juve prima squadra?
«La palla corre dieci volte di più. Guardando da vicino Vlahovic, poi, ho notato i suoi movimenti senza palla e cerco di prendere spunto».
Lo scorso anno in Primavera giocava Yildiz, sabato in gol con la Turchia contro la Germania: ha avuto modo di confrontarsi con Kenan?
«Quando sono stato aggregato alla prima squadra ci ho parlato: Kenan è un giocatore fenomenale».
Cosa le chiede Montero?
«Di legare il gioco e di svariare. In generale mi chiede di dare tutto e di tenere alta la concentrazione. Con lui ho un rapporto di amore e odio, diciamo. Urla sempre, ma so che lo fa per il mio bene».