Una lotta retrocessione complicata, un premio a vincere per una squadra che poi perde, una denuncia dai tempi sospetti, un iter giudiziario difficile. È il 1973, e va in scena un bel pasticcio sull’asse Genova-Bergamo
C’è un uomo che gira per le strade di Alzano Lombardo con una valigia ventiquattrore. Ha il passo svelto, conosce bene il reticolo delle vie, ha vissuto anni a Bergamo, sa come muoversi da quelle parti. Impugna la valigetta con mano così ferma che – se questo fosse un film e l’inquadratura fissasse un dettaglio – si vedrebbero le nocche della mano destra tese, bianche per lo sforzo. Se qualcuno – qualche ladruncolo – avesse strane intenzioni, farebbe molta fatica a strappargliela, quella valigia. L’uomo arriva davanti a un portone, dà una rapida occhiata intorno, suona il campanello. Non è atteso, quindi chi risponde lo fa in modo interrogativo. “Chi è?”.