Come tanti suoi coetanei, il giocatore della Roma ha una percezione di se stesso non suffragata dai fatti. E la società, che fa valere i suoi diritti, viene tacciata di eccessiva severità
Su un aspetto bisogna essere chiari al punto tale che, anche se sembra solo un gioco di parole, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dover essere chiari: chi aggredisce qualcuno, che si tratti di un calciatore, un notaio, una suora, è un delinquente, o quantomeno uno che viola la legge. Se, poi, la formuliamo soltanto come ipotesi, dovesse farlo perché “ispirato” dalle dichiarazioni di chicchessia, è anche scemo.