TORINO – Quando si dice svoltare. L’esordio di Sir Claudio Ranieri al Cagliari, a 35 anni di distanza dal primo, è stato trionfale. Lo stadio intanto: per il ritorno a casa di quell’allenatore che proprio sull’Isola iniziò a costruire una formidabile carriera, era esaurito, con un entusiasmo che in città non s’era ancora respirato dall’inizio della stagione. A dimostrazione che patron Giulini ha fatto la mossa giusta: ora tutta la piazza rema dalla stessa parte mentre col predecessore Liverani in un caso la contestazione era scattata anche dopo una vittoria. Poi, il 2-0 di sabato scorso sul Como, ha fatto fare al Cagliari un notevole balzo in classifica. Ora i sardi sono a quota 28 punti, ottavi, e non hanno solo agganciato la zona playoff, possono mettere nel mirino almeno tre squadre che lo precedono, visto che Ternana, Sudtirol e Pisa, distano solo un punto. Il Bari, quarto, è avanti 4 lunghezze. La zona A diretta, con Reggina e Genoa appaiate a quota 36, dista 8 punti e appare più difficile da raggiungere, bisognerebbe confidare anche in un crollo delle avversarie. Ma intanto, il traguardo di chiudere il campionato col miglior piazzamento playoff possibile, è alla portata, anche perché l’entusiasmo che si respira ora sull’Isola può dare una grossa mano. Al resto, ci penserà la sagacia tattica di Sir Claudio. Nel successo sul Como, c’è molto del suo manico. La gara l’ha sbloccata Pavoletti, promosso titolare quando con Liverani prevalentemente era alternativo al bomber Lapadula, adesso giocano insieme e potrebbero diventare una delle coppie d’attacco più belle della B, peccato per una distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per un po’. Il raddoppio sul Como ha portato la firma dell’italo-brasiliano Azzi, giunto in Sardegna solo un paio di giorni prima della gara, convinto personalmente da Ranieri a scegliere il Cagliari (lui fino all’ultimo ha sperato in una chiamata nella A) e subito decisivo con le sue sgroppate sulla sinistra (“un bel cavallo”, l’ha definito Sir Claudio). Mentre la difesa è apparsa subito meglio registrata, dopo i tanti patatrac subiti in precedenza. Insomma, le giornate tese vissute con Liverani, sono già un ricordo, adesso il Cagliari va tenuto d’occhio perché l’entusiasmo può portare lontano e soprattutto il suo avvento ha cancellato tutti i malumori che sedimentavano dalla retrocessione. Ma ora bisogna confermarsi. Sabato il Cagliari di Ranieri sarà di scena a Cittadella, squadra che alla ripresa ha stupito tutti vincendo a Pisa. Gli impegni di gennaio si chiuderanno il 27 con l’anticipo in casa con la Spal di De Rossi. Fare il pieno in queste due uscite, cosa non certo impossibile, vorrebbe dire approcciare febbraio col vento in poppa e, molto probabilmente, a livello di classifica con una situazione rosea, anche perché tutte le dirette concorrenti almeno qualche problemino ce l’hanno. E vedremo nel frattempo cosa il mercato avrà portato a Sir Claudio. Si discute molto del ritorno di Nainggolan ma su di lui Ranieri è stato chiaro, se viene, deve farlo a determinate condizioni (traduzione: le uscite fatte dal belga con l’Anversa non sono minimamente tollerate). Ma si ha la sensazione che comunque la rosa, già così, abbia valori non trascurabili. Magari, la scorsa estate, gli scommettitori un po’ esageravano nei loro pronostici quando consideravano il Cagliari la seconda forza del campionato dietro al Genoa. Ma chissà, col tocco di Ranieri, fa ancora in tempo a diventarla.
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Cagliari: perché Ranieri può farcela
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