TORINO – Mai come in questa stagione di B si sta facilmente cambiando l’allenatore. Ma sta facendo eccezione il Palermo: dopo l’addio estivo da Silvio Baldini, nato da una scelta sua di andarsene, la società ha puntato su Eugenio Corini. Che in stagione se l’è vista brutta parecchie volte, fosse stato in un’altra piazza sarebbe stato con ogni probabilità esonerato. Ma lavorando per Football City Group, questo rischio non c’è. Altra mentalità, all’allenatore si dà tempo. E alla fine, potrebbero aver ragione loro. Perché questo sta dicendo il Palermo degli ultimi due mesi. Con la prestigiosa vittoria sul Bari, venerdì scorso nell’anticipo, i siciliani si sono portati a un solo punto dalla zona playoff, mettendosi grossomodo in linea con le aspettative d’inizio stagione. L’ultima sconfitta risale al 27 novembre, quel bruciante Palermo-Venezia 0-1 che in altre piazze sarebbe stato fatale. Non per Corini che da allora ha messo insieme una serie positiva di 7 partite, in cui ha raccolto 13 punti, trovando insomma quella continuità che era mancata nella prima parte della stagione. Ma fin dall’inizio le potenzialità del Palermo erano note. Lo dice il fatto che la squadra, prima di battere il Bari, aveva messo sotto altre big della B come Genoa, Cagliari e Parma. Del resto, sul Palermo che la scorsa estate si riaffacciava alla B dopo tre stagioni, il City Group ha speso e sta spendendo non poco. Squadra fondata sull’acquisto a titolo definitivo dalla Juve di bomber Brunori, l’uomo che ha portato in B i rosanero con 29 gol fra campionato e playoff di C, ad oggi vice capo cannoniere della B con 10 reti, 2 meno della rivelazione Cheddira. Ma anche gli arrivi estivi dei vari Pigliacelli, Mateju, Nedelcearu, Saric, Stulac, Gomes, Segre, Di Mariano ponevano il Palermo, se non in prima fila per la A, comunque in buona posizione, pur nell’ambito di un campionato con almeno 12 pretendenti, più o meno dichiarate, alla promozione. E non finisce qui. Perché al mercato di gennaio il club siciliano potrebbe risultare alla fine la squadra della B che più s’è mossa per essere ancora più competitiva. Finora sono arrivati il difensore uruguaiano Orihuela (numeri interessanti, punta a diventare Nazionale, sinergia di City Group) e soprattutto la punta Tutino, giunto dal Parma, dovesse tornare ad essere quello che a suon di gol portò la Salernitana in A nel 2021, potremmo vederne delle belle. Anche perché, prima della fine del mercato prevista per martedì 31, arriverà il trequartista Verre dalla Sampdoria (in B fece la fortuna del Perugia) che potrebbe cedere ai siciliani anche un elemento come Leris che coi suoi strappi in B fa la differenza. Ed è ormai fatta anche per un esperto esterno sinistro, Martella dalla Ternana. Insomma, occhio al Palermo di Corini: per come sta venendo fuori e per le forze che potrebbe avere per emergere ancora di più. A patto che già sabato, fischio d’inizio alle 14, si affronti come negli ultimi tempi, l’impegno di Ascoli. Prima di diventare imbattibile, il Palermo di Corini era già caduto 7 volte (come 7 sono le vittorie e i pareggi), anche con avversarie tutt’altro che proibitive. Ma il Palermo degli ultimi tempi, che ha virato su un più solido 3-5-2 (modulo raramente utilizzato da Corini in passato), sembra proprio aver imboccato la strada giusta: per la Serie A attraverso i playoff ci sono anche loro.
in Serie B
Palermo, ora sì che sei da playoff
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