“Sono stato vittima di una vendetta” – ha detto Galtier in un’intervista per L’Equipe dopo le accuse da parte l’ex d.t. del Nizza sull’esclusione di giocatori neri e musulmani. L’allenatore è stato scagionato dalle accuse di razzismo e ora allena l’Al-Duhail in Qatar. Si è soffermato poi anche sull’anno trascorso con il Psg nella stagione 2022-2023, spiegando le difficoltà di gestione del tridente Messi-Mbappè-Neymar. E infine ha parlato anche di Milan e Napoli.
Galtier, la gestione di Messi e l’esempio con la Juve
Così Galtier sui tre fuoriclasse che il Psg aveva in attacco: “Con questo profilo straordinario di giocatori, la minima reazione, il minimo sguardo, un sorriso inappropriato, un occhiolino o un gesto assumono proporzioni internazionali, globali. Un esempio? Alla prima partita di Champions League, contro la Juve (2-1, 6 settembre 2022), stavamo vincendo e avevo deciso di togliere Messi negli ultimi minuti, per proteggerlo a livello fisico. Dopo la gara tutti mi hanno informato che era la prima volta che l’argentino usciva in un match di Champions League con il PSG. È qui che prendi consapevolezza che lavori con persone che sono molto più che giocatori. Messi, Mbappé e Neymar dovevano giocare insieme: non credo che vedremo mai più in Francia una cosa simile”.
“Milan? Mi lusinga, ma mi sembra che scelgano Lopetegui”
L’allenatore francese ha parlato anche del suo futuro: “Il Milan? Mi lusinga, anche se non ho parlato con i dirigenti. Ma mi sembra di capire che abbiano scelto Lopetegui. Mi ha cercato il Marsiglia, ma non era il momento, perché c’era un processo in vista e poteva pesare sul club. In Premier bisogna arrivarci nelle condizioni giuste. Alla mia età non si sogna più. Napoli? Ero ancora sotto contratto con il PSG e non ho avuto contatti diretti”.