“È un Tardelli moderno” aveva detto Antognoni, all’epoca direttore generale della Fiorentina. Di chi stiamo parlando? Vi diamo un altro indizio: il suo soprannome, classico dei brasiliani, deriva dall’unione delle parole vampiro e capeta (diavolo in italiano). Zero dubbi, si tratta di Vampeta. In Serie A ha vissuto più da meteora, non è riuscito ad esplodere con l‘Inter. Nonostante avesse investito su di lui una leggenda come Ronaldo. Avevano giocato insieme al Psv. Risultato? Solo otto presenze e una forma fisica sempre al limite. Ma nonostante questo nel 2002 ha avuto la gioia di alzare la coppa del Mondo con il Brasile. Cosa fa ora? Un mix di cose.
La nuova vita di Vampeta
Il calcio è rimasto al centro della sua vita. È il Presidente del Gremio Osasco Audax, club brasiliano di Serie A2 paulista. Ha provato a fare l’allenatore con il Nacional-SP e il Gremio Osasco, ma non era nelle sue corde. Il suo ruolo è più dietro una scrivania o un microfono. Tra le tante cose è il co-conduttore di un podcast, ha il ruolo di opinionista per il canale YouTube Jovem Pan Esportes. Parola chiave: futebol. E lo fa con estrema professionalità. Il suo profilo Instagram è un bel bigletto da visita. Moderno. Ma facciamo un tuffo nel passato: sapete che si è ritirato in una squadra che si chiama Juventus?