Riavvolgiamo il nastro fino allo scorso dicembre, prima dell’apertura ufficiale del mercato di gennaio. Huijsen era il promesso sposo del Frosinone, lì dove c’è già una nutrita rappresentanza di juventini in prestito, da Soulé a Barrenechea passando per Kaio Jorge. Pare tutto perfettamente apparecchiato, tanto che il dt dei ciociari Angelozzi si era sbilanciato sulla riuscita dell’operazione, forte dei rapporti consolidati tra club e della volontà del giocatore (e della sua famiglia).
E poi? E poi è successo che in scena è entrato Mourinho, che a modo suo ha convinto il ragazzo (e la sua famiglia) a scegliere Roma e la Roma per sei mesi in prestito. Ma non basta, perché la sceneggiatura del film aveva previsto un altro colpo di scena: la dirigenza giallorossa decide di cambiare e la Roma non è più Special. Via Mourinho, dentro una icona romanista come De Rossi. Ma soprattutto: via il tecnico che lo aveva voluto e cercato, dentro un allenatore che adotta un sistema di gioco differente e porta una nuova filosofia. Morale della favola: Huijsen non rientra nella lista Uefa, dunque non disputerà le partite di Europa League (che riparte la prossima settimana), e dovrà trovare spazio in campionato.