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Il Benevento sogna lo svincolato Nasri
BENEVENTO – Il Benevento, in attesa di definire il colpo in attacco (Gervinho, Pavoletti, Lapadula i profili più in voga) guarda al mercato degli svincolati, come Samir Nasri. Per Marko Grujic, centrocampista serbo del Liverpool, la Strega ha offerto 3 milioni per il prestito e fissato il riscatto a 8, anche per battere la concorrenza del Genoa. In attesa anche di una risposta da parte di Asamoah, che ha ancora un anno di contratto con l’Inter ma che si potrebbe liberare quasi a zero.
Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna di Tuttosport LEGGI TUTTOJuve, il nove è Morata! E il bomber esulta, ritorno di felicità
Il film dell’estate non poteva che chiudersi con il più classico dei sorpassi di mercato. Né Luis Suarez, né Edin Dzeko. Sarà Alvaro Morata il nuovo numero nove della Juventus. L’ormai ex attaccante dell’Atletico Madrid è arrivato a Torino ieri poco dopo la mezanotte con un volo privato e in mattina sosterrà le visite mediche al J Medical. Prestito oneroso di un anno (10 milioni) rinnovabile anche per la stagione 2020-21 con diritto – non obbligo – di riscatto fissato a 45. Gudagnerà circa 5 milioni a stagione più bonus (al lordo saranno 7,5 con le agevolazioni fiscali del decreto crescita). Il dg juventino Fabio Paratici ha chiuso la corsa al centravanti con un blitz dei suoi e una formula creativa, che potremmo battezzare un affitto lungo. Dopo aver aspettato prima il passaporto comunitario di Suarez (ora diretto all’Atletico, proprio al posto di Morata) e poi la risoluzione del tira e molla Roma-Napoli-Milik per ottenere il via libera per Edin Dzeko, Paratici nella notte di domenica ha rotto gli indugi e ieri ha deciso di affondare con l’Atletico. Basta aspettare gli altri, ha pensato l’uomo mercato dei campioni d’Italia. Paratici voleva il nuovo 9 in fretta e se lo è preso di forza riattivando i canali con gli spagnoli, tenuti sempre oliati nell’ultimo mese di trattative su più tavoli. Morata non è un’idea delle ultime ore: è sempre stato nella lista di Paratici, che lo ha costantemente tenuto in considerazione come piano alternativo di lusso. Capita spesso nel mercato: si può arrivare primi anche senza partire in pole. L’ex Atletico e Real riparte dai 23 gol (in 93 presenze) con i bianconeri e stavolta arriva da giocatore affermato e non da giovane di talento. Meno bomber di Dzeko e Suarez, ma più giovane (28 anni a fine ottobre, contro i 34 e 33 degli altri due) e soprattutto voglioso di ritrovare quella magia che per qualcuno ha lasciato proprio nella casacca bianconera. LEGGI TUTTO
Pescara, Legrottaglie vince e resta in panchina
PESCARA – A 48 ore dalla vittoriosa gara di Udine con il Pordenone, i dirigenti del Pescara hanno sciolto le riserve. A guidare i biancazzurri sarà ancora Nicola Legrottaglie che era stato promosso la settimana scorsa sulla panchina della prima squadra dopo le dimissioni di Luciano Zauri. Dopo il successo in terra friulana che era […] LEGGI TUTTO
Sarri, l’attrito Chelsea è scintilla Juve
TORINO – La scintilla per la Juventus scaturisce dall’attrito fra Maurizio Sarri e il Chelsea. Perché in Inghilterra le sue dichiarazioni sono state interpretate nel modo più ruvido possibile e una frase in particolare è stata letta come un ultimatum al club: «Non posso essere giudicato solo per il risultato della finale di Europa League, […] LEGGI TUTTO
Zidane, i tifosi Juve lo sognano. Ma…
«Nel calcio tutto cambia da un giorno all’altro, non si può parlare della prossima stagione prima che sia finita questa», ha detto sibillino Zinedine Zidane il 18 luglio, dopo aver aritmeticamente conquistato la Liga con il Real Madrid, alla prima stagione completa della sua seconda esperienza sulla panchina dei blancos (dove era tornato l’11 marzo al posto di Solari, in precedenza subentrato a Lopetegui). Il discorso in questione riguardava la sua presenza alla guida del Real anche nella prossima stagione e l’incertezza seminata così apertamente da Zizou ha fatto accendere tutte le spie d’allarme del mondo del calcio, perché uno Zidane libero potrebbe condizionare le scelte di tutti i top club. E’ vero che alla domanda sul futuro le prime parole di Zidane erano state altre, molto più orientate alla permanenza a Madrid: «Ho un contratto, sto bene qui e mi piace quello che faccio».
Però è chiaro che la successiva precisazione le aveva svuotate di una buona parte del significato: tutto ciò che viene prima della parola “ma”, non conta, come si dice. Così il futuro di Zinedine Zidane, che già una volta ha lasciato il Real a sorpresa nel 2018, dopo le tre Champions consecutive, rimane avvolto nell’incertezza di quel «Tutto cambia da un giorno all’altro», anche se finora i giorni passati da quel 18 luglio sembrano aver rafforzato l’ipotesi della sua permanenza a Madrid, indipendentemente dall’esito del ritorno degli ottavi di Champions del 7 agosto, quando il Real cercherà di ribaltare il 2-1 subito dal Manchester City al Bernabeu.
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