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Roma, per Pellegrini il campionato peggiore. Ma Ranieri pensa a lui per il Parma

Nelle ultime sei partite ha giocato solo una volta titolare. Nelle ultime tre dei tre precedenti allenatori (Mourinho, De Rossi, Juric) è sempre andato in panchina. Alla fine di un 2024 pieno di dispiaceri, Lorenzo Pellegrini spera in una nuova possibilità domenica contro il Parma. Mercoledì, sorridendo con partecipazione mentre i compagni crivellavano la Sampdoria, ha raggiunto nell’anonimato il traguardo delle 300 presenze con la Roma. Domenica conta di festeggiare degnamente contro il Parma, anche per farsi un bel regalo di Natale. A gennaio poi, con il mercato aperto, valuterà il futuro insieme alla società: prima che Dybala entrasse nelle grazie del Galatasaray, anche lui aveva ricevuto segnali di interesse dalla Turchia dove il mediatore fiorentino George Gardi, cresciuto all’ombra del potente Pini Zahavi, sta portando tanti calciatori del campionato italiano. Se arriveranno proposte interessanti, Pellegrini e la Roma le esamineranno con attenzione. Mai come stavolta, l’incertezza regna sovrana a Trigoria. Così vogliono i Friedkin, nuovi padroni dell’Everton. 

Ranieri e la gestione di Pellegrini 

Ranieri può aiutarlo a scegliere con il cuore, accantonando i propositi di addio che erano stati ventilati già dopo l’esonero di De Rossi, quando Lina Souloukou l’aveva tagliato fuori dalla riunione consultiva con i giocatori più importanti. Se riconquisterà una centralità tecnica, a dispetto di qualche fischio che si è sentito anche in occasione della partita di Coppa Italia contro la Sampdoria, Pellegrini fermerà sul nascere ogni trattativa. Viceversa darà mandato all’entourage di cercare una soluzione, come capitò ad Alessandro Florenzi nel gennaio del 2020 quando era fresco di nomina a capitano: escluso da Fonseca, contestato dai tifosi, Florenzi decise di andare al Valencia in prestito e non tornò più a Trigoria. «Lorenzo non è una riserva – ha chiarito Ranieri cercando di spegnere un caso ormai acclarato – è un giocatore importante per la Roma. Detto ciò io lo utilizzo quando penso sia giusto farlo». 

Pellegrini tra precarietà e professionalità

Pellegrini ha accettato senza polemiche il «reset» imposto dall’allenatore. Ma una volta rientrato contro il Braga, avendo segnato il primo gol della serata celebrato dall’abbraccio caloroso proprio con Ranieri, si sarebbe aspettato la conferma nella trasferta di Como, dove invece è stato nuovamente retrocesso ad alternativa. Non l’ha presa benissimo. E l’ha anche dimostrato – involontariamente, si intende – nei minuti in cui è entrato in campo, con la Roma in grande difficoltà e prossima all’assurda capitolazione. Eppure la recente esclusione in Coppa Italia può sostenerne le speranze: Ranieri ha tenuto a riposo, parziale o totale, diversi giocatori che domenica saranno di nuovo protagonisti. Tra loro potrebbe esserci a sorpresa anche Pellegrini, che sembra in ballottaggio con El Shaarawy per il ruolo di secondo trequartista dietro a Dovbyk. Dipenderà dai prossimi allenamenti e dal piano partita. In campionato, il peggiore della sua vita, Lorenzo non ha ancora segnato. Ma lo scorso anno, proprio di questi tempi, risolse la partita contro il Napoli entrando dalla panchina. Chissà se la partita prenatalizia gli porterà fortuna un’altra volta. In ogni caso si metterà a disposizione dell’allenatore in un momento collettivo molto difficile. «Io non sarò mai un problema per la Roma. Finché sentirò di non esserlo, resterò qui». Respirando l’aria di Trigoria però ha compreso che il contratto, in scadenza nel 2026, non è più sostenibile in termini di stipendio per un club che rischia di non partecipare alle prossime coppe europee. E dopo l’intemerata dei Friedkin, che hanno annunciato la proscrizione di gennaio, la sua posizione non è più così salda. Nessuno può ormai escludere nulla. 



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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