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Tedesco: “Bravo Lukaku, a Napoli sarai come a casa”

«Spero che Lukaku sia con noi a novembre, ma vedremo. Dipende da lui, dalla sua forma fisica. Al momento difficilmente riesce a tenere novanta minuti». Sono state queste le parole di Domenico Tedesco, ct italiano della nazionale belga che fra due giorni affronterà l’Italia, quando ha spiegato l’assenza del centravanti per lasciare spazio ad altri. Forse non sarà ancora al top della condizione, considerando che ha saltato la preparazione estiva e ora Antonio Conte, tecnico del Napoli, sta cercando di riportarlo ai massimi livelli. «Romelu è assolutamente un top player», spiega Tedesco, 39 anni, calabrese di Rossano. «Oltre a essere una persona fantastica e un leader naturale. È un giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero ed è ottimo per qualsiasi squadra. Sono molto felice che abbia scelto il Napoli, dove può sentirsi a casa, con un allenatore come Antonio Conte che crede in lui e viceversa. Queste sono già delle ottime condizioni di partenza». 

Giovedì a Roma si troverà di fronte l’Italia, quali sono i suoi sentimenti per questa partita? 
«Per me è una partita davvero speciale, non vedo l’ora che arrivi. Dire altrimenti significherebbe dire una bugia, sono nato in Italia e continuo ad avere la famiglia lì. Quando poi sono cresciuto in Germania, c’era uno spettacolo televisivo domenicale chiamato “Ranissimo” che mostrava il calcio italiano. Io attendevo sempre, ogni settimana, quel momento».

Che gara sarà? 
«Sarà una partita difficile contro una delle migliori nazionali d’Europa. L’Italia sta capitanando il gruppo con due vittorie in due partite, di cui una contro la Francia a Parigi. Penso che questo dica tutto sulla possibilità di qualificarsi. Dovremo giocare al nostro meglio». 

È mai stato contattato da club italiani? 
«Ci sono stati alcuni contatti nel passato, nel corso degli anni. Non voglio dire molto di più: se un club chiede di parlare con me può stare sicuro che le discussioni sono confidenziali. Non è un segreto che vorrei lavorare in Serie A, un giorno. Ma non ho idea del se e del quando potrà accadere. Attualmente sono completamente assorbito dal ruolo di commissario tecnico della nazionale belga. E mi sto divertendo molto».

Si è parlato anche di Atalanta dopo il quarto di Europa League con il Lipsia… 
«Come ho detto prima, non ho l’abitudine di commentare certi rumors, non importa quale club sia, né se è la verità oppure no. A parte questo, credo che Gian Piero Gasperini stia facendo un grandissimo lavoro in questi anni. Ho il massimo rispetto per lui e per quello che sta raggiungendo con il suo staff e la sua squadra a Bergamo».

Parliamo del Belgio: la sua generazione d’oro può raggiungere qualcosa nel 2026? 
«Abbiamo incominciato a cambiare un anno e mezzo fa. Stiamo provando a dare continuità, abbiamo tantissimi talenti che possono avere una grande carriera. Siamo in un processo di miglioramento, questo significa che non tutto possa funzionare nella stessa maniera e ci possono essere alcune fluttuazioni nel rendimento. È assolutamente normale, ma in ogni caso sono felice di allenare questa nazionale, così giovane».

Qual è la valutazione di Charles De Ketelaere con l’Atalanta? 
«È un grande giocatore, non ci sono dubbi, che sta migliorando in maniera superba e occupa un ruolo importante in nerazzurro. Sta giocando a livelli molto alti per un lungo periodo e sta migliorando costantemente. Mi sta impressionando molto».

Il Parma ha appena preso Mandela Keita, espulso in pochi minuti all’esordio contro l’Udinese… 
«È uno dei grandi talenti che ho menzionato prima, perché ha vinto il double da titolare con l’Anversa, pur essendo un giocatore molto giovane. È già stato con noi in nazionale e lo seguiamo con molta attenzione».

Il nome nuovo può essere quello di Mbangula della Juventus. Lo conosceva prima del suo esordio in Serie A? 
“Sì, abbiamo seguito la sua evoluzione per un periodo di tempo. Ha già giocato alcune partite con la nostra nazionale giovanile nel passato, ultimamente con l’Under 21. Siamo molto felici che riesca a ritagliarsi uno spazio con la Juventus, è un talento enorme e un esempio dell’eccellente modo di lavorare delle giovanili in Belgio. Ci sono veramente tante ali tecniche qui».

Se potesse togliere qualcosa all’Italia, cosa sarebbe? 
Ride. «Non è una domanda facile. Io amo la mia squadra e i miei giocatori, sono orgoglioso di essere il commissario tecnico del Belgio. Però posso dire che ho un grande rispetto per Luciano Spalletti, un tecnico straordinario con esperienza e con un ottimo palmares. Abbiamo già parlato con lui delle qualità delle nostre nazionali, ma l’Italia è una squadra organizzata, con disciplina tattica. Per vincere devi fare molte cose giuste». 



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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