Un po’ come quando giocava, ad Antonio Conte vengono meglio i tackle rispetto ai dribbling. Ieri l’ha presa bassa affondando le mani (anche il viso) in un pozzo di diplomazia. Quando gli han chiesto di Alessandro Buongiorno, ha persino provato a sgusciar via con parole di facciata: «Qualcosa faremo. Il Napoli lo scorso anno ha preso 48 gol, la sua è stata la decima difesa del campionato. E guardacaso è finito decimo anche in classifica… Il dato più preoccupante sono i 27 gol subiti al Maradona, la 15ª peggior difesa della Serie A. Dobbiamo ritrovare equilibrio. Non ho mai visto squadre capaci di vincere, se hanno difese che prendono troppi gol. Quindi dobbiamo fare delle riflessioni». D’accordo, tutto vero, tutto giusto. Ma Buongiorno, allora? «Girano tanti nomi, cercheremo di trovare il profilo migliore rispettando determinati parametri. In difesa cercheremo di fare qualcosa, sia dal punto di vista tattico che degli uomini. Questo deve essere chiaro». Vabbé. Pretattica spinta, strategica. D’altra parte ciò che Conte pensa del difensore granata lo avevamo scritto quasi tre settimane fa: «Ti stimo molto e lo sai bene, ti seguo da anni. Nel mio Napoli saresti un sicuro protagonista. Allestiremo una squadra forte, competitiva, in grado di lottare per le posizioni di vertice. E tu con me diventeresti ancor più forte di quello che già sei». Così aveva detto Conte a Buongiorno durante quell’incontro al ristorante a Torino, prima che il difensore partisse per la Germania. Nella sua presentazione “reale” a Napoli, ieri ad Antonio è scappata una di quelle frasi: «Il mio più grande pregio è migliorare i calciatori».
Il Napoli in cima alla lista, in attesa della Premier
Urbano Cairo e Davide Vagnati sanno bene che il Napoli è in pole, sul loro difensore. Ma Cairo spera che possa ancora originarsi un’asta: però in Italia nessuno ha la liquidità del Napoli (mentre Buongiorno ha già escluso da mesi l’ipotesi Juve, come si sa) e da oltreconfine per adesso si sono uditi solo sondaggi, non richieste di aprire una trattativa. Aurelio De Laurentiis ha fatto muovere Giovanni Manna, con l’agente di Buongiorno il ds ha lavorato in profondità (5 anni di contratto, stipendio a salire sino a quota 3 milioni di ingaggio), poi il presidente del Napoli ha iniziato a parlare di altre cifre: per il cartellino. Ha superato i 30 milioni, ha dato la disponibilità a mettere sul piatto anche il difensore norvegese Leo Ostigard, che il Toro trattò a gennaio. Ma è il cash che interessa a Cairo. Il Napoli è salito a 32 milioni più bonus, poi a 34. Da tempo ha virtualmente in mano Buongiorno. Il Torino chiede di più, 45 milioni bonus compresi. Anche Buongiorno ha preso tempo. Vogliono tutti capire se possano ancora emergere squadre straniere (della Premier, in particolare) iscritte alle Coppe europee e in grado di creare un minimo di asta. Ma certo non aver ancora giocato neanche un minuto all’Europeo non ha aiutato affatto Alessandro, sinora.
Possibile testa a trsta tra Cairo e De Laurentiis
E il conto alla rovescia si avvicina. Se nulla cambierà di qui in avanti, arriveremo al duello finale tra De Laurentiis e Cairo, prima o poi. Per un pugno di dollari: in più o in meno, a seconda di chi verrà inquadrato al cinema. E Buongiorno (che pure vorrebbe giocare in Champions e sperava nell’Inter) alla fine allargherà le braccia, davanti al Napoli. L’effetto Conte, in ogni caso, lo ha già colpito e inorgoglito il giusto. Ma per Cairo «Buongiorno non è in vendita: sarei contento se restasse». L’ultima cosa che poteva fare Conte, ieri, era ammettere che il granata è in cima alla sua lista per la difesa: ci pensa già da solo Cairo ad alzare il prezzo.
Se parte uno, resta l’altro: strategia Toro
Cairo ha parlato con Paolo Vanoli di Buongiorno, di Samuele Ricci, di Raoul Bellanova, di Ivan Ilic, di Tonny Sanabria. Lo ha di nuovo fatto Vagnati l’altro ieri, durante il lungo summit con il tecnico prima di salire assieme a Superga. Il dt aveva già chiarito la situazione all’allenatore nelle scorse settimane, quando Vanoli era ancora da ufficializzare. Martedì mattina lo ha di nuovo rassicurato. Per la serie: se Buongiorno dovesse partire, non prenderemmo in considerazione offerte per gli altri top-player. Appunto Bellanova e Ricci, giovani di qualità attesi (in particolare il centrocampista) a una ulteriore crescita significativa. Cairo invoca plusvalenze. La cessione di Buongiorno a quota 40 milioni o giù di lì gli consentirebbe di coprire il rosso dell’ultimo bilancio (9,6 milioni), destinando poi una considerevole cifra (non tutto il ricavato restante, peraltro) al mercato in entrata del Torino.
Chi è sul mercato e le garanzie a Vanoli
In vendita, poi, sono Ilic e Sanabria: arriveranno altri soldi, resterà da capire quanti e quando. Buongiorno potrà innaffiare per primo il mercato granata, favorendo investimenti in entrata. Vanoli lo sa, lo ha compreso facilmente, gliel’hanno spiegato e rispiegato. Gli hanno anche ripetuto di stare sereno. Bellanova e Ricci non si toccano, il grande “sacrificio” resterà uno: al 99%, Buongiorno. Ma non a qualsiasi cifra: Cairo pretende di incassare dai 40 milioni in su (altrimenti nisba, venderà qualcun altro…) e vuole pure che emerga chiaramente che è Alessandro a spingere per trovare altrove ambizioni decisamente migliori, altrimenti lui mica lo venderebbe, per carità, quando mai. È tutto chiaro. È tutto chiaro anche a Vanoli: tranquillo, mister, di quei tre te ne vendiamo uno solo. Fino a prova contraria, sarà così.