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Vanoli, sfida finale: Toro-Venezia, intesa in arrivo?

Di Francesco verso Venezia

Il succo? I vertici del club veneto sono riusciti a frenare l’assalto avviato dall’Empoli nei giorni scorsi per l’ex tecnico del Frosinone (sarebbe rimasto alla guida dei laziali solo in caso di salvezza: sarebbe scattato il diritto automatico di prolungamento fino al ‘25) e stanno ora cercando di chiudere una buona volta l’intesa con l’allenatore pescarese, mentre la società toscana (destinata a perdere Nicola: accordo trovato con il Cagliari) si sta già orientando verso altre piste. Accomunare idealmente Di Francesco e Vanoli ha un senso, eccome, per motivi sia strategici sia regolamentari: dobbiamo di nuovo parlare di effetto domino, insomma. Effetto domino che stavolta appare dietro l’angolo.

Vanoli-Torino: fumata bianca

Partiamo da una precisazione e da un promemoria. La precisazione: la fumata bianca per Vanoli al Torino non è assolutamente in dubbio, ormai è soltanto una questione di tempo (domani, al più tardi entro lunedì, come detto). Il promemoria: il Torino ha già un accordo blindato da parecchio tempo con il tecnico in uscita dal Venezia (contratto fino al 2026, più opzione per un prolungamento di ulteriori 12 mesi; un milione netto di ingaggio più bonus in caso di qualificazione a una Coppa europea o di vittoria della Coppaa Italia. Rispetto al legame in essere con i lagunari, 300 mila euro in più di stipendio fisso a stagione). E adesso andiamo avanti.

Le parole di Antonelli

Il Venezia, atterrato lungo sul problema della sostituzione di Vanoli, è vicino a chiudere l’accordo con Di Francesco, adesso (Zaffaroni prima alternativa, nel caso). Adesso, cioè a quasi due settimane dalla conquista della Serie A e nonostante fosse risaputo da mesi l’interesse concreto del Torino per Vanoli (su questo giornale fu svelato in esclusiva addirittura a metà gennaio…). In ogni caso, la società veneta sta finalmente portando a casa la soluzione tanto attesa. Lo stesso ds arancioneroverde, Antonelli, appena 48 ore fa ammetteva: «Di Francesco ci interessa, ma prima dobbiamo risolvere la questione Vanoli». Appunto. Affinché il Venezia possa mettere ufficialmente sotto contratto Di Francesco, corteggiato ormai da una decina di giorni in crescendo, deve necessariamente aver prima risolto il contratto con Vanoli (oppure esonerarlo, cosa peraltro irrealistica): le regole sono regole e le regole sono queste. I vertici della società hanno ovviamente urgenza di chiudere e blindare l’accordo con Di Francesco, giunti a questo punto, proprio per evitare il rischio di perderlo in extremis per colpa di qualche sorpasso a destra. Devono, di conseguenza, trovare anche un’intesa preventiva col Torino per Vanoli, su cui pende (come ben si sa) una clausola rescissoria di un milione. Cairo e di conseguenza Vagnati, tuttavia, non hanno affatto intenzione di spendere quel milione, avendo già in mano da tempo l’allenatore, non più…“presentabile” a Venezia per la prossima stagione.

La contropartita del Torino

Si sa, finora il Torino ha cercato di abbassare il più possibile la cifra, inserendo una contropartita. La più chiacchierata? Il prestito oneroso con diritto di riscatto e controdiritto del terzino destro 20enne Dembelé, innanzitutto (di proprietà granata), che il Venezia vuole tenere dopo la stagione in prestito puro. Ma Vagnati ha messo sul piatto anche il prestito oneroso del centrocampista coetaneo ?lkhan o del 22enne jolly offensivo Horvath, in alternativa. O la cessione a titolo definitivo al Venezia di Seck oppure di Karamoh, entrambi in scadenza già nel ‘25 e fuori dai programmi futuri del Torino. Non solo: Vagnati ha provato pure a inserire nelle trattative con il Venezia l’acquisto del difensore centrale (nazionale indonesiano) Idzes, 24 anni, pupillo di Vanoli e pure lui protagonista della splendida cavalcata del Venezia fino in A.

Il nodo della clausola rescissoria

Tuttavia, le due società non si sono mai trovate d’accordo sulle valutazioni economiche da dare ai vari giocatori. Per cui si è tornati al braccio di ferro, tra tensioni anche crescenti. Anche ieri il Venezia ha ribadito di volere quel milione per la clausola rescissoria di Vanoli. Dal canto suo, il Torino ha replicato proponendo una formula che è parsa persino provocatoria ai lagunari: offerta di 400 mila euro al Venezia ma non cash, bensì sempre e solo attraverso una delle contropartite di cui sopra. E nessun conguaglio. E allora? Parti lontanissime e intesa rimandata a chissà quando? No, perché questo scontro tra i due club nelle ultime 48 ore appare ben più realisticamente e logicamente come un braccio di ferro attendista in vista di una partita finale, di trattative per l’appunto finali. Al Venezia perché se no rischia di perdere Di Francesco, strada facendo. Al Torino, appunto per dare vita anche ufficialmente al nuovo ciclo con Vanoli.

I problemi da risolvere

E cosa si scopre, adesso? Che oggi Vagnati e Antonelli torneranno a incontrarsi per fare di conto e provare a trovare una soluzione sì utile al Torino, ovviamente, ma persino più necessaria e ben più urgente per il Venezia, altrimenti impossibilitato a chiudere con Di Francesco. E allora si tornerà a parlare anche di possibile contropartite. Piaccia o non piaccia, insomma, il club granata sta facendo il proprio gioco, sfruttando scientemente le difficoltà del Venezia per cercare di abbassare il più possibile la cifra della clausola. Vedremo se già oggi i veneti accetteranno per forza un compromesso meno vantaggioso rispetto a quel milione di partenza della clausola, oppure se continueranno nel braccio di ferro col Torino. L’irritazione (eufemismo) dei veneti soprattutto con Vanoli ma anche per il modus operandi del club granata è, in ogni caso, altamente significativa.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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