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La Sampdoria che verrà

TORINO – Risolta la querelle con Ferrero, che permette a Manfredi di comandare la società a tutti gli effetti, la Sampdoria come affronterà la prossima stagione? Nel campionato appena concluso, chiuso al 7° posto, la SamPirlo alla fine ha raccolto quel che poteva raccogliere. Tutte le squadre che le sono finite davanti, le erano superiori, dunque non è proprio il caso di avere troppi rimpianti. Certo, con un pizzico di fortuna in più, cioé con meno infortuni e senza qualche gara toppata, i blucerchiati potevano ambire – al massimo – a un miglior piazzamento playoff, che avrebbe permesso di coltivare ambizioni maggiori agli spareggi promozione poi vinti dal Venezia, la terza squadra salita in A dopo Parma e Como. Invece la Samp ai playoff è partita dal turno preliminare da giocarsi in trasferta, cioé le condizioni peggiori per provare a dare l’assalto alla A. I maggiori rimpianti però, possono esserci per come è stata affrontata l’unica partita disputata ai playoff, la SamPirlo vista a Palermo è stata davvero poca cosa, nel 2-0 dei rosanero con le due reti del difensore Diakité, s’è visto proprio poco da parte blucerchiata, non si sono onorati i playoff, va detto, l’atteggiamento con cui i blucerchiati sono scesi in campo al Barbera non può essere accettabile per una squadra dal blasone importante che sì, ha avuto le sue vicissitudini, ma ci sarebbe anche una maglia che va onorata diversamente. Tutte cose da appuntarsi per la seconda stagione consecutiva in Serie B dei blucerchiati che s’imposta in questi giorni. Pirlo, nonostante qualche corteggiamento dalla A – il Monza di Galliani in particolare – probabilmente guidarà ancora i blucerchiati, è già legato al club fino al 2025. Tuttavia, magari, arrivasse un’offerta interessante e concreta di categoria superiore, la prenderebbe in seria considerazione. Ma è anche vero che dopo questa stagione, senza infamia e senza lode, non è automatico essere ambiti da grandi club. Pirlo comunque ha fatto un lavoro discreto che merita di essere sviluppato. Diverse partite le ha perse per l’inesperienza dei giovani da svezzare, vedi soprattutto le clamorose papere che faceva Stankovic a inizio stagione, costate tre sconfitte sanguinose a Marassi. In seguito, il figlio di Dejan è diventato forse il miglior portiere del campionato. Da quel che emerge dalle prime mosse di mercato però, si ha la sensazione che la squadra sarà smembrata, o quasi: tanti giocatori sono in prestito e non sarà semplice riaverli (Stankovic ed Esposito su tutti), inoltre, per puntare alla A, serviranno più elementi di caratura superiore, quelli che in questa stagione non c’erano e qui entra in gioco il “tesoretto” di cui dispone la Samp: vendere il portiere Audero (che potrebbe andare al Como), riscattare dal Padova il difensore Leoni, forse il 2006 più interessante d’Italia, alla cifra prefissata di 1.5 milioni, per poi rivenderlo (e la Juve è stata la prima squadra a piombare su di lui), un duplice affare che dovrebbe fruttare una manciata di milioni, utili a fare un buon mercato, sperando di azzeccare nuovamente i prestiti, in questo senso il blasone della società aiuta ad ottenere i giovani più promettenti. Tesoretto che in buona parte potrebbe essere speso per acquistare dall’Ascoli la prima punta Mendes e la mezzala Caligara, come si mormora in queste ore, entrambi potrebbero essere un buon investimento (ma Mendes per infortunio ha saltato gli ultimi mesi di campionato, le sue condizioni fisiche vanno verificate). Ma non basta, bisogna ridurre un monte ingaggi insostenibile, fatto anche di stipendi enormi a elementi marginali, eredità della gestione Ferrero. Insomma, al momento ipotizzare che la Sampdoria nella prossima stagione possa puntare ai primi due posti, cioé alla promozione diretta, è un puro atto di fede. A meno che nel frattempo, non subentrino nel capitale societario i famosi soci illustri e danarosi in grado di dare una svolta economica alla Samp, di cui si parla ancor prima che subentrasse il duo Radrizzani-Manfredi, col secondo che gradualmente ha finito per soppiantare il primo. Con l’attuale guida di Manfredi invece, c’è da chiedersi, vista anche la pesante situazione debitoria che affligge la società, quante risorse ci siano per costruire una squadra da promozione diretta e considerati i “paletti” economici che limiteranno gli acquisti. Anche se, in attesa che si completi il quadro delle 20 squadre che affronteranno la prossima B (manca la vincente della finale playoff di C, se la giocano Carrarese e Vicenza), il prossimo campionato potrebbe anche non avere uno o due veri padroni ma tanto equilibrio, senza che ci siano squadre in grado di dominare il torneo, un campionato all’insegna dell’incertezza, come da consolidata tradizione della Serie B.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-b


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