Se poi la salvezza dovesse arrivare con un certo anticipo, ci sarà modo per alzare l’asticella. Del resto l’obiettivo dichiarato degli emiliani era quello della salvezza, a ciò Nesta si sta attenendo. Magari, vedendo certi nomi arrivati in estate (Gondo, Portanova, Pajac, Da Riva, Bardi, Sampirisi, Pettinari, Antiste, Crnigoj, Syzminski…) ci si poteva aspettare una Reggiana che puntasse a qualcosa di più della salvezza. In realtà nella piazza brucia ancora la precedente partecipazione in B dei granata, nel 2020/21 con Max Alvini in panchina, conclusasi con l’immediato ritorno in C, dunque la prudenza è d’obbligo. Poi, sui succitati nomi importanti, bisognerebbe approfondire il loro reale stato fisico. Al punto che finora, quelli che stanno dando qualcosa di più, sono quelli meno attesi in estate ma ben valorizzati da Nesta. In difesa giganteggia Alessandro Marcandalli, 21 anni, in prestito dal Genoa (con cui c’è un solido asse di mercato), finito nel mirino delle big di A, Juve compresa ma che potrebbe rientrare al Genoa per la sostituzione di Dragusin.
In mediana si sta affermando il torinese Alessandro Bianco, 20 anni, in prestito dalla Fiorentina, già 21 presenze in stagione con 1 gol e 2 assist. E soprattutto in avanti, o meglio sulla trequarti, è il momento di Natan Girma, 22 anni, svizzero di origini eritree, scovato in Serie D nei veronesi del Sona, finora 19 presenze con 1 assist e 5 gol, l’ultimo ha deciso proprio la vittoria della Regia sul Catanzaro. Per Aquilani al Pisa invece, non mancano i punti di contatto con l’avventura di Nesta a Reggio Emilia. Entrambi godono di grande fiducia da parte della società e nel caso di Aquilani, giunto la scorsa estate dopo aver chiuso il praticantato da allenatore con le giovanili della Fiorentina, il progetto è biennale. Certo, a Pisa non tira una bella aria, come se la piazza dovesse ancora metabolizzare quella A sfuggita in maniera beffarda nella finale playoff con Monza nel 2022. Ai nastri di partenza i nerazzurri erano abbastanza quotati, si parlava di playoff. Ma oggi il Pisa ha soltanto due punti di vantaggio sulla zona playout perché di fatto non è riuscito a scrollarsi di dosso l’inerzia vissuta nella scorsa stagione, a partire dai primi mesi del 2023: a fine 2022, con D’Angelo in panchina, il Pisa si era prodotto in una rimonta prodigiosa, passando dall’ultimo al 5° posto, cancellando la partenza no con Maran. Poi, il girone di ritorno andato in scena nel 2023, era stata una lunga via crucis, chiudendo il campionato in una posizione anonima. La domanda dunque è: il reale valore del Pisa è questo? Una squadra che al massimo può salvarsi senza affanni? Di certo, ad Aquilani finora non era stato risolto un problema non da poco, quello della prima punta di peso, guaio che di fatto si trascina da un anno e mezzo.
Moreo segna poco, Torregrossa non sta dando grandi garanzie fisiche. E la squadra ne risente, anche se la vittoria sull’Ascoli è stata decisa da una bella rete dello sloveno Mlakar che però prima punta non è. Il problema però, potrebbe essere in via di risoluzione, visto che il Pisa ha chiuso col Modena per Bonfanti (scambiato con Gliozzi), classe 2002, uno dei giovani attaccanti italiani più promettenti che coi canarini in questa stagione faticava a trovare spazio ma che nella scorsa aveva attirato l’interesse di squadre di A come il Toro. Tuttavia, nonostante i preziosi punti delle ultime due uscite, a Pisa non c’è da star tranquilli. Curiosamente, sabato alle 16.15, si gioca proprio Pisa-Reggiana e chissà a fine gara chi potrà più sorridere fra Nesta e Aquilani. All’andata, il 27 settembre, finì 0-0. Risultato che se replicato anche al ritorno potrebbe riportare a galla più i problemi che i pregi delle due squadre. Ma dopo quasi venti giorni di sosta invernale, si resetta tutto, la ripresa è sempre un’incognita, potrebbe succedere qualsiasi cosa, in un senso e nell’altro.