TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, sapremo chi fra Venezia e Cremonese salirà in Serie A, raggiungendo Parma e Como, già promosse direttamente. Al “Penzo” si gioca una finale di ritorno fra arancioneroverdi e grigiorossi che si annuncia equilibrata come quella dell’andata, giocata giovedì scorso, quando ne è uscito uno 0-0 gradevole e intenso, col Venezia che è andato più vicino al gol con la traversa colta su punizione da Pierini anche se la Cremonese ha avuto le palle gol più ghiotte e col Venezia salvato dalle superbe parate di Joronen. Vanoli, a fine gara, era comunque contento per un dato: alla gara di Cremona scendevano in campo ben otto diffidati fra i suoi ma nessuno di loro è stato ammonito, dunque il tecnico dei lagunari non ha perso nessuno per la gara di stasera. Tuttavia, la Cremonese ha fatto una bella figura nella sfida d’andata. Con un pizzico di fortuna in più, avrebbe potuto vincerla, avrebbe così levato al Venezia il vantaggio regolamentare che consente ai lagunari di salire in A anche con due pareggi, perché a parità di risultati, salirà il Venezia, in virtù del miglior piazzamento in campionato (hanno chiuso al terzo posto, contro il quarto della Cremonese). Ha invece un po’ deluso Pohjanpalo, capocannoniere della B con 22 gol, ancora a secco nelle tre gare di playoff disputate dal Venezia, tuttavia stasera Mauro Balata, presidente della Lega B, consegnerà al bomber finlandese, richiestissimo in A, il premio Pablito, riservato al capo cannoniere della B per ricordare che Paolo Rossi, l’eroe del Mundial 1982, ai tempi del Vicenza in B, diventando capo cannoniere della seconda serie, mise le basi per diventare forse il più importante calciatore nella storia del calcio italiano. Sul fronte grigiorosso, nella finale d’andata, non ha fatto meglio di Pohjanpalo bomber Coda, il re degli attaccanti della B, entrambi sono stati sostituiti, stasera ci si attende qualcosa di più da tutti e due, troppo anonimi nella sfida d’andata, siamo abituati a vederli lasciare quasi sempre il segno e invece giovedì sera non sono neanche riusciti ad andare al tiro. Rispetto alla gara d’andata, con le squadre disposte a specchio col 3-5-2 e abbastanza bloccate, stavolta il tema tattico potrebbe cambiare per l’obbligo della Cremonese di vincere al “Penzo” per aggiudicarsi la A. Stroppa ha dimostrato nella gara d’andata che i suoi non sono inferiori al Venezia, squadra che fino all’ultima giornata aveva conteso al Como la seconda piazza, composta da tanti giocatori da mesi finiti nel mirino di società di Serie A. Resta il fatto che gli arancioneroverdi sono abbastanza vicini al ritorno in A dopo due stagioni, stasera basterà non perdere, si replicasse il pareggio dell’andata, niente supplementari, va in A il Venezia, la ritroverebbe dopo due anni, in virtù della miglior piazzamento in campionato. Invece, se la spunterà la Cremonese, i grigiorossi ritroverebbe la massima serie dopo un solo anno.
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