TORINO – Aggrapparsi a Pohjampalo per superare il momento no. Il Venezia stava vivendo giornate difficili, tali da allontanare gli arancioneroverdi dalla lotta per la promozione diretta che soltanto in autunno sembrava alla portata e certi problemi degli ultimi tempi non erano all’orizzonte. La squadra di Vanoli non è ancora ai massimi livelli che aveva raggiunto con l’ex terzino in panchina. Ma sta guarendo, grazie soprattutto ai gol del gigante finlandese, giunto a Venezia nell’estate del 2022 dal Leverkusen e amatissimo in Laguna anche perché, a differenza dei compagni che abitano a Mestre e dintorni, lui ha scelto di vivere nella città più bella del mondo, come se fosse un vero veneziano. Nella passata stagione Pohjanpalo aveva chiuso la sua prima annata nella B italiana con 19 reti. Questa stagione per gli scommettitori partiva come il primo favorito per la conquista della classifica cannonieri, anche perché certe squadre di A se lo sognano un centravanti del suo rango, non è esagerato dire che metà dei club della massima serie giocano con prime punte meno forti di lui. Ma fino al termine del 2023, non era stata una stagione semplice per il finlandese. Il 10 novembre scorso, dopo aver segnato su rigore il suo 4° gol in questa B, nella vittoria sul Catanzaro, doveva fermarsi a causa di una fascite plantare che lo teneva fuori per quattro partite (durante le quali il Venezia incassava due delle sei sconfitte finora al passivo, a Cremona e in casa con il Sudtirol, la più svagata prova stagionale). Pohjanpalo rientrava il 23 dicembre, giocava l’ultima mezzora nel 2-2 interno col Lecco. Poi, dal 26 dicembre, è stato un crescendo per il finlandese perché adesso sta bene, si vede, e può esprimersi sui livelli della passata annata, forse anche meglio: a Santo Stefano torna su rigore al gol nel 2-2 con la Feralpisalò. Alla ripresa del 14 gennaio, partita magica con la Sampdoria in casa, fa una tripletta. Due gare a secco (nel tonfo di Cosenza, 4-2, e nella vittoria sulla Ternana, 1-0). Poi realizza tre reti nelle ultime due uscite: il gol veneto nel ko per 2-1 di Parma, fino alla doppietta da centravanti di razza con cui sabato il Venezia ha sbancato il Druso di Bolzano, campo di casa del Sudtirol. In totale fanno 11 reti in questa B, solo una di meno di Massimo Coda, il bomber per eccellenza della Serie B, col quale probabilmente darà vita a una serrata lotta per il titolo di capocannoniere, già vinto due volte dal bomber della Cremonese, ai tempi del Lecce, con cui segnò 42 reti in due stagioni (22+20). Insomma, Pohjanpalo è la miglior medicina per il Venezia. Le sue prodezze hanno fatto dimenticare le polemiche per la cessione dell’estroso Johnsen alla Cremonese, elemento di spicco che è andato a rinforzare una diretta concorrente per la A, partenza non gradita dallo stesso Vanoli (lo ha detto chiaramente), mentre Johnsen in un’intervista dichiarava che secondo lui, se il Venezia ha deciso di cederlo, è perché non intende andare in Serie A. Ma le reti di Pohjanpalo potrebbero smentirlo. Col successo di sabato scorso in casa del Sudtirol, il Venezia è tornato a un solo punto dalla zona A diretta, da quella seconda piazza che si dividono proprio la Cremonese e il ricchissimo Como. Forse la nottata del Venezia (e in parte di Pohajanpalo) è finita. E chissà, se domenica nel posticipo, gli arancioneroverdi dovessero mettere sotto al Penzo il Modena (osso duro capace di rifilare tre gol alla capolista Parma), a quel punto la squadra di Vanoli potrebbe mettersi definitivamente alle spalle le polemiche d’inizio 2024 e giocarsi fino in fondo le sue carte per tornare in quella A lasciata nel 2022. Anche senza passare dai playoff, come invece accadde per la promozione del 2021.
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Venezia, per la A aggrapparsi a Pohjanpalo
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