Quello che doveva essere l’evento dell’anno si è rapidamente trasformato in un clamoroso caso di ordine pubblico. Il “GOAT Tour” di Calcutta, pensato per celebrare Lionel Messi come mai prima d’ora, ha lasciato dietro di sé rabbia, accuse e devastazione. L’arrivo della Pulga in India, Paese che vive di cricket ma sogna il calcio, aveva acceso un entusiasmo senza precedenti. Una statua di 21 metri pronta per l’inaugurazione, uno stadio gremito e tifosi arrivati da ogni parte del Bengala Occidentale. Tutto sembrava pronto per una festa storica. Invece, nel giro di poche ore, l’attesa si è trasformata in frustrazione collettiva. E il grande spettacolo non è mai andato in scena.
Messi bloccato, tifosi traditi e stadio nel caos
Al Salt Lake Stadium la tensione era palpabile già prima del fischio d’inizio. Migliaia di spettatori, molti dei quali avevano speso fino a 12mila rupie (circa 135 euro), aspettavano di vedere Messi protagonista di un’amichevole tra celebrità e di una sessione di rigori. Tutt’altro scenario: il fuoriclasse argentino, arrivato con Luis Suarez e Rodrigo De Paul, compagni con cui ha vinto l’utimo trofeo con l’Inter Miami, è rimasto in campo appena 20-30 minuti senza mai giocare davanti al pubblico. A bloccarlo, una lunga fila di politici, ministri e familiari in cerca di una foto ricordo. Messi non è riuscito nemmeno a completare il giro di campo ed è stato infine accompagnato via dalla sicurezza. L’assenza dell’argentino ha fatto esplodere la rabbia sugli spalti: seggiolini divelti, tifosi che scavalcano le barriere, strutture pubblicitarie distrutte. “Tutte le persone che vedete qui amano il calcio. Volevamo tutti vedere Messi, ma è stata una truffa totale. Vogliamo indietro i nostri soldi”, ha urlato un tifoso.
Arresti, accuse e le scuse del governo
Il caos ha avuto immediate conseguenze anche fuori dal campo. Satadru Datta, principale organizzatore del “GOAT Tour”, è stato fermato dalla polizia con l’accusa di cattiva gestione, come confermato dal Direttore Generale della Polizia del Bengala Occidentale. Le immagini diffuse dall’agenzia ANI hanno fatto il giro del Paese, mostrando uno stadio devastato e tifosi furiosi. “Solo leader e attori erano attorno a Messi… Perché ci hanno chiamato allora? I ministri erano lì con i figli e noi non abbiamo visto nulla. È un giorno nero per Calcutta”, ha raccontato un altro spettatore. Chiamata in causa direttamente, anche il Primo Ministro Mamata Banerjee è intervenuta per placare gli animi, porgendo pubblicamente le sue scuse: “Mi scuso sinceramente con Lionel Messi e con tutti i tifosi per questo sfortunato incidente. Sono profondamente turbata dalla cattiva gestione”. Un epilogo amaro per una celebrazione che doveva entrare nella storia e che invece resterà come uno dei più grandi flop organizzativi recenti.
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