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Real Madrid, scatta il piano anti-crisi: la decisione dei giocatori e la reazione dei tifosi


MADRID (SPAGNA) – Dopo la sconfitta in Champions League contro il Manchester City, il Real Madrid si ritrova a fare i conti con una situazione complessa, ma non priva di qualche piccolo segnale positivo. Al Bernabéu, nonostante il risultato sfavorevole, la squadra ha mostrato un volto diverso rispetto a quello delle settimane precedenti: un atteggiamento propositivo, intensità e sacrificio hanno caratterizzato la prestazione, dimostrando che un altro Real è possibile, anche senza Mbappé e tre quarti della difesa titolare. Xabi Alonso, pur consapevole della pressione, ha provato a contenere la tensione in sala stampa: “È normale che ci siano fischi, non è nuovo qui: quando in casa non vinci può succedere. Ma ci sono stati momenti in cui la gente ci ha sostenuto, ci ha dato energia. I fischi finali possiamo capirli e accettarli, perché qui l’esigenza è massima. Vogliamo invertire la tendenza e la nostra situazione psicofisica. Siamo convinti che questo momento passerà. Perché tutto passa”.

Real Madrid, i giocatori sono con Xabi Alonso

E non c’è dubbio che poter contare, nel frattempo, sul sostegno dello spogliatoio è fondamentale, anche perché si era detto che i calciatori fossero tutti contro di lui. E, invece, Rodrygo, autore del gol che ha aperto le marcature contro il City, è corso ad abbracciarlo per mandare un messaggio forte e chiaro sulla posizione dello spogliatoio: “È un momento complicato per lui, come per noi. Le cose non stanno andando come vorremmo, ma volevo dimostrare che siamo tutti con il nostro allenatore”. Sulla stessa linea, Jude Bellingham: “L’allenatore è fantastico. Personalmente ho un ottimo rapporto con lui e so che anche per molti dei miei compagni è così”. Prova ne siano le parole di Thibaut Courtois (“credo che oggi abbiamo dimostrato di essere con il mister”) e Raul Asencio: “L’unica cosa che posso dire è che lo spogliatoio conosce il messaggio che trasmette Xabi Alonso, che lo sostiene al 100% e che il lavoro quotidiano a Valdebebas è molto, molto positivo”.

Real Madrid, Xabi Alonso resta sulla graticola

Ciononostante, la pressione sul tecnico basco resta alta. Il popolo merengue ha mostrato segnali inequivocabili di impazienza, soprattutto durante la seconda parte della partita, quando si aspettava una reazione più vigorosa della propria squadra. E la Casa Blanca, seppur chiamata ad avere una ragionevole pazienza, è sempre molto attenta agli umori della sua gente. Ed è per questa ragione che tutte le partite saranno veri e propri esami. Quantomeno fino a quando la squadra non avrà dimostrato di poter essere continua nei risultati e riconoscibile nelle prestazioni. Sempre ammesso che succeda. Le prossime tre gare — contro Alavés, Talavera (Copa del Rey) e Siviglia — saranno cruciali per capire con quante opzioni reali di vittoria il Real si presenterà in Arabia Saudita per contendere a Barça, Atlético e Athletic Club il primo trofeo stagionale, la Supercoppa spagnola. Se Xabi è ancora in sella è perché la sua squadra resta viva su tutti i fronti. In campionato, il Real Madrid è secondo a quattro punti dal Barcellona e in Champions League, la situazione è tutt’altro che compromessa. Tuttavia, una brutta figura a Gedda verrebbe letta da chi comanda come una cartina al tornasole di quello che potrebbe succedere nelle altre competizioni. E Florentino Pérez non ha nessuna voglia di chiudere in blanco per la seconda stagione consecutiva.

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