Di questo passo, nel giro di qualche mese i 50 milioni di euro che il Napoli si prepara a versare allo United per il riscatto di Hojlund, obbligatorio con la qualificazione in Champions, sembreranno un vero affare e gli 85 milioni della clausola rescissoria valida dal 2027 magari anche pochi: il suo valore è già cresciuto ed è destinato a crescere. Ventidue anni – 23 da compiere il 4 febbraio -, 9 gol tra campionato e coppe, 2 assist e soprattutto un’ascesa costante che da Riyadh a Cremona è parsa addirittura impressionante: fondamentale per la vittoria della Supercoppa, decisivo a Cremona. Conte, un allenatore che non parla mai a caso, ne ha evidenziato i progressi tecnici e tattici dopo l’ultima doppietta e l’ultima prestazione straripante, sottolineandone i margini inesplorati: e detto da chi ha lavorato con gente del calibro di Tevez, Anelka, Quagliarella, il miglior Lukaku della storia, Lautaro, Pedro, Morata, Giroud, Diego Costa, Kane e un giovanissimo Immobile significa tutto. Rasmus nel frattempo corre, lavora, impara, segna: in 12 partite di campionato, tanto per dirne una, ha collezionato 6 gol, migliorando i la quota dell’intera Premier 2024-2025 a Manchester (4 in 32 presenze). A vederlo giocare, con quella forza esplosiva e i fulmini nelle gambe, viene da chiedersi il perché della scelta dello United. Chiara come il sole, invece, quella del ds Manna di puntare su di lui dopo l’infortunio di Lukaku: Hojlund è il futuro ma è anche il presente.
Hojlund protagonista
A Cremona è stato imprendibile per tutti. E il confronto con Baschirotto, una montagna di muscoli, è stato impari dal punto di vista tecnico e fisico. E ancora: due gol con i primi due tiri della giornata. Di destro, lui che è un mancino naturale. E altri tre o quattro tentativi che avrebbero potuto migliorare il carnet: ma ci si può anche accontentare, no? Si fa per ridere. Ras, invece, è serissimo: fa il centroboa e attacca lo spazio, blinda i palloni e fa salire la squadra, ha il fisico bestiale e una velocità da sprinter. E, aspetto fondamentale, gioca per la squadra: si danna per il gruppo, combatte con generosità, incide e decide. Una forza della natura che insieme con il gemello Neres ha cambiato le sorti del Napoli nel nuovo 3-4-2-1 nato dalle ceneri di Bologna: in due, dal 22 novembre, hanno segnato 11 dei 15 gol realizzati dalla squadra in dieci partite. Cinque quelli di Rasmus, con due assist: ha partecipato attivamente a 7 reti.
I numeri del danese
Il momento è magico, i numeri non mentono: nelle ultime tre giornate di campionato ha firmato 4 gol, ovvero lo stesso bottino delle precedenti 31 giocate tra Premier e Serie A. E ancora: nessuno in A ha segnato come lui da inizio dicembre contando tutte le competizioni – 5 gol -, e a Cremona ha anche agganciato Pellegrino, Calhanoglu e Pulisic in fatto di marcature multiple (tre doppiette). L’obiettivo classifica cannonieri è possibile: Hojlund è terzo con Calha, Orsolini, Yildiz e Nico Paz a due gol da Pulisic (8) e a tre dalla vetta che appartiene a Lautaro con 9. Sfida apertissima, con tanto di scontro diretto l’11 gennaio a San Siro: saranno punti d’oro in chiave scudetto. E sia chiaro: Ras non l’ha mai vinto e ha scelto Napoli per provarci. E Il Napoli, se vogliamo, ha scelto lui per provare il bis: un incastro perfetto.
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