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Lazio, tre colpi per Sarri: c’è Ilic tra i nomi


Dopo il bluff estivo, in uno slancio di cavalleria almeno verso Sarri, sarebbe opportuno che il presidente Lotito parlasse di mercato apertamente e chiaramente, rassicurandolo sull’arrivo lampo di giocatori a gennaio, senza ricorrere al collaudato trucco del politichese. Evento miracoloso, direte. Infatti domenica si è esibito nelle solite verbosissime spiegazioni senza dare grosse certezze: «Ho detto che la Lazio a gennaio non verrà indebolita… Non siamo al supermercato dove pago uno e prendo tre… Faremo le cose che servono per migliorare la squadra e non mortificare le persone che sono all’interno dell’organico». Mau, doverosamente, per evitare che si nascondano fregature sotto forma di sorprese, ha precisato che la Lazio «va rinforzata, non serve solo non indebolirla». Il rapporto tra parole e fatti regolerà il rapporto tra Sarri e Lotito da gennaio in poi. Come si addice a una commedia degli equivoci, Mau e il presidente fluttuano dal disaccordo all’accordo. Sono solo giochi di parte.  

Lotito-Sarri, il patto: i tre colpi per il mercato

Aspettando il verdetto dell’Authority sui conti (il 16 dicembre), sul mercato semiaperto o aperto, Sarri ha già detto a Lotito quali sono i ruoli da rinforzare per quanto il presidente abbia fatto pensare il contrario. A fine novembre erano queste le priorità: una mezzala (Ilic del Toro il favorito), un regista e un vice Zaccagni. La mezzala e il vice Zaccagni occorrono, sul regista può esserci una riflessione. Cataldi è rientrato, Rovella dovrebbe farlo a inizio gennaio. Basic è adattabile. Le necessità sono in attacco e riguardano anche i centravanti. Taty e Dia non incidono. Noslin gioca nei finali. Arriverà una nuova punta solo se partirà Castellanos, sempre se Lotito non fisserà un prezzo da fantamercato. In sospeso resta Insigne, da vice Zaccagni. Sarri ha passato la patata bollente al club. E’ diventata ancora più urgente l’esigenza di inserire un terzino sinistro. Tavares è sconfortante, Pellegrini gioca e non gioca. Vale la stessa regola di Taty, serve la cessione del portoghese per aggiungere un esterno.  

Lazio, la situazione terzini

A sinistra c’è un buco. A destra c’è Marusic in bilico. La Lazio, su input di Sarri, ha riaperto la questione rinnovo così come avvenuto per Basic. Ma il difensore, 33 anni, chiede due anni più opzione e la richiesta economica sarebbe diversa rispetto a giugno scorso, quando la trattativa saltò al momento delle firme. Marusic avrebbe ricevuto sondaggi da Napoli e Juve, sarebbero disposte a offrirgli un precontratto a gennaio, prendendolo a zero a giugno. C’è anche il Besiktas in corsa. A destra va osservata la posizione di Lazzari, a fine agosto aveva valutato l’offerta del Sassuolo, pronto a prenderlo in prestito con riscatto, pagandogli tutto l’ingaggio. C’è anche Hysaj, è stato tagliato di nuovo ed è in scadenza a giugno. Tra il mercato invernale e il mercato estivo servirà un intervento profondo sulle fasce. A destra, ad oggi, si cerca un terzino giovane. La partenza di Marusic a zero cambierebbe gli scenari. Sarri, favorendo il riavvicinamento tra Basic, Marusic e la società, vuole provare a tenersi le colonne che stanno reggendo la Lazio ben sapendo che perderle significherebbe andare sul mercato con l’obbligo di investire da un minimo di 15 a un massimo di 20 milioni per rimpiazzarli. Mau ha sempre detto «l’obiettivo è creare una base di 7-8 giocatori per la prossima stagione, a cui aggiungere 2-3 colpi di qualità». Il rischio, senza rinnovi, è che diventano 4-5. 


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