BARCELLONA – Hansi Flick lo aveva detto alla vigilia: superare l’Eintracht Francoforte sarebbe stato tutto fuorché semplice. I sei gol incassati a Lipsia dal rivale del suo Barça nella sesta giornata del girone unico di Champions League non lo rassicuravano affatto. Anzi, il tecnico blaugrana aveva assicurato che la Champions League è un’altra cosa, una competizione che ribalta dinamiche, annulla gerarchie, spezza e ricrea equilibri nel giro di pochi giorni. E, infatti, così è stato. Almeno per tutto il primo tempo. E già, perché se c’è stata, inizialmente, una squadra davvero a suo agio nel giorno in cui il Camp Nou ha riaperto le sue porte all’Europa, è stata proprio l’Eintracht. Compatta, aggressiva, pronta a ripartire appena il Barça sbagliava mezzo controllo. Il vantaggio, firmato da Knauff, è nato esattamente così: un contropiede perfetto, una fuga sul filo del fuorigioco che ha sorpreso una difesa blaugrana ancora troppo vulnerabile nelle transizioni.
La doppietta di Koundé
Il Barcellona, pur mantenendo a lungo il controllo del pallone, faticava ad affondare. Lamine Yamal è stato sistematicamente raddoppiato, murato in ogni tentativo di uno contro uno e Raphinha, dimenticato dai propri compagni sulla sua corsia, è stato costretto a spostarsi in mezzo per trovare linee di passaggio e dialogare con il talento di Rocafonda (diffidato, ammonito e, quindi, squalificato) che, però, sembrava non essere nella sua miglior serata. Un po’ come tutto il Barcellona che, però, prima di ieri aveva già messo a segno sei rimonte dall’inizio della campagna. Lo sapeva Toppmoller e lo sapeva anche Flick che, tuttavia, per inanellare la settima remontada stagionale è stato costretto a tornare sui propri passi, lasciando in panchina un grigio Fermin e buttando dentro Rashford, dotando così anche la fascia sinistra di pericolosità. Mossa azzeccatissima: sono, infatti, arrivati proprio da lì i due cross che Koundé, alla sua prima doppietta in carriera, si è preoccupato di spingere di testa in rete. Sì, il terzino francese che, con la sua squadra completamente sbilanciata sulla sinistra, si è ritrovato catapultato dalla dinamica di gioco in mezzo all’area di rigore. Con ottimi risultati.
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