Il Milan scivola fuori dalle prime otto e vola ai playoff di Champions, contro può esserci il Feyenoord dell’obiettivo di mercato Gimenez o la Juventus. Decisivo il ko 2-1 a Zagabria, match chiuso in dieci uomini per il rosso di Musah: “Cosa è mancato? Nel primo tempo è mancata la base del calcio – dice, severo, Conceição -. Il calcio è uno sport fatto di duelli, sia offensivi che difensivi, e di aggressività. Come si allena? Dipende dall’orgoglio di ognuno di noi, da quello che uno vuole per la propria carriera. Questa deve essere la base, poi c’è la tattica, il gioco, le dinamiche. Dovevamo entrare più forti, essere più presenti nella partita”.
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Le pagelle di Dinamo Zagabria-Milan 2-1
L’errore di Gabbia e l’arbitraggio
L’analisi dell’allenatore rossonero prosegue così a Sky: “Fino al primo gol loro non erano mai arrivati in porta, noi davanti ci siamo arrivati, ma senza concludere bene, senza tirare o facendo sempre un passaggio in più. Poi c’è l’errore di Gabbia, un errore, individuale, tecnico, che ci può stare. Con l’espulsione tutto si è complicato, ma noi dobbiamo fare di più”. E dire che, pur in dieci, il Milan aveva trovato il pari con Pulisic: “Il secondo tempo mi è piaciuto di più, anche con un giocatore in meno abbiamo provato a vincere. Poi un nuovo errore, a questi livelli costa caro. Ora pensiamo alla prossima partita e cerchiamo di cambiare questo ambiente, dipende ancora da noi”. Ma senza cercare alibi: “Oggi avevo solo diciassette giocatori, con Tomori e Terracciano terzini – precisa comunque Conceição -, avevamo tanti giovani in panchina. È un momento così, ma non voglio cercare scuse, non ne voglio parlare, come del terreno o dell’arbitraggio, che non mi è sembrato a livello della Champions League”.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml