in

Juve, Vlahovic il pesce fuor d’acqua

A Bruges la Juve ha giocato senza tutto l’attacco – Dusan fuori per 76 minuti, Yildiz e Conceição per oltre un’ora -: non a caso ha mosso tanto e creato pochissimo. Ha preso il punto qualificazione, l’obiettivo minimo, e può ritenersi soddisfatta: più del risultato che del gioco, ma non stiamo a guardare il capello.

Il primo tempo è stata una palla (leggi noia), nella ripresa qualcosa le squadre hanno mostrato. Mbangula il più vivace, Locatelli è risultato efficace in fase di interdizione e copertura, mentre Douglas Luiz ha alternato cose buone ad altre meno buone. Koop ha indossato il vestito grigio fumo.

Per Thiago è il pareggio numero sedici (su 30 partite), certamente il più importante.

La giuntolizzazione  è in via di completamento

Aspettando la diretta da Bruges mi sono divertito a mettere a confronto i prodotti della Next Gen con l’attuale prima squadra della Juve, titolare più, titolare meno.

Conosco anch’io divertimenti più sani e goduriosi, ma tra un telefonata, una riunioncina (detesto quelle che superano il quarto d’ora) e una visita parenti (ieri il direttore marketing dell’AFA, Leandro Petersen) del tempo da occupare ne rimane.

In porta, nella Next, ho messo Daffara, l’attuale numero 1. E poi – per settore – Savona Dragusin Huijsen De Winter (Rouhi); Fagioli Barrenechea Miretti; Soulé Yildiz Iling-Junior (Mbangula). Tutti simpaticamente già ceduti tranne Savona, Fagioli, Yildiz e Mbangula. E non ho considerato Barbieri, Compagnoni, Riccio, Muhamerovic, Cerri e Nonge, mandati a giocare in giro: un prestito di Gruppo.

La formazione di Thiago si presenterà invece così, mottate a parte: Di Gregorio; Savona (Alberto Costa) Gatti Kalulu Cambiaso (McKennie); Locatelli Thuram; Nico Koopmeiners Yildiz (Kolo Muani); Vlahovic.

Nel giro di poco tempo il lavoro di Cherubini, Manna e Claudio Chiellini (e Tognozzi) è stato smontato quasi integralmente con soddisfazione economica ma scarsa lungimiranza: la formazione che ho indicato era costata complessivamente 3 milioni e mezzo. Ora, se penso che Dragusin è stato appena valutato 35 milioni e Huijsen 45 dal Chelsea (il Bournemouth non l’ha dato poiché ritiene troppo lunghe le scadenze del pagamento prospettate dai Blues) e che Soulé è stato venduto a 30, giungo facilmente alla conclusione che quel “sogno” ha dato assai più del previsto.

Competenza, programmazione, fiducia, pazienza e ci si autoalimenta, si investe. Ovviamente con coraggio e ostinazione. Anche se, parafrasando John Lennon, mica Tony Effe, il calcio è ciò che ti succede mentre sei impegnato in altri progetti.



Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/champions-league


Tagcloud:

Bruges-Juventus, Thiago Motta: “Gli attaccanti devono contribuire di più”

Dove vedere Sparta Praga-Inter in tv? Prime o Sky, orario