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“Lo Stadium mi porta fortuna. Pafos piccolo e ambizioso: non possiamo paragonarci alla Juve, però…”


Juan Carlos Carcedo, tecnico dei sorprendenti ciprioti del Pafos che hanno 6 punti in Champions al pari della Juve, è come i pregiati vini rossi de La Rioja, la regione spagnola in cui è nato (nel capoluogo Logroño) 52 anni fa. Migliora col tempo. Dopo quasi una… vita da eterno secondo, nel senso di vice allenatore all’ombra di Emery, da quando s’è messo in proprio ha mietuto successi in serie. Promozione dalla Terza alla Seconda Divisione con l’Ibiza, subito ingaggio da parte del Saragozza e trasferimento “al volo” nell’Isola di Venere (1° luglio 2023) dove ha conquistato il primo campionato nella storia del Pafos, la prima Coppa di Cipro, la qualificazione alla Conference League e quella all’ambita Champions. Giù il cappello!

L’eurosfida contro la Juventus a Torino è la trasferta più difficile che affronta da quando è diventato capo allenatore? 
«Sicuramente una delle partite più importanti. A fine settembre abbiamo fronteggiato anche il Bayern a Cipro, ma questa sarà una partita speciale per tutti noi». 

Lei ha lavorato 13 anni come “assistant coach” del suo connazionale Unai Emery, partendo dall’Almería poi Valencia, Spartak Mosca, Siviglia, Paris Saint-Germain, Arsenal: 727 partite con lui in panchina. Quale eredità le ha lasciato l’allenatore basco ora all’Aston Villa? 
«La sua cultura del lavoro. È una persona appassionata, vive per il calcio 24 ore su 24 e per questo ha sempre avuto successo ovunque abbia allenato. Ho imparato molto in tutti gli anni i cui abbiamo lavorato insieme». 
 
È rimasto in buoni rapporti con lui? Cosa ha detto a Unai quando decise di lasciarlo per iniziare umilmente la nuova carriera come primo allenatore dell’Ibiza, squadra di Terza Divisione? E lui cosa le rispose? 
«Sì, siamo amici. Ci scambiamo messaggi per augurarci buona fortuna prima delle partite. Mi ha sempre sostenuto durante il periodo in cui abbiamo lavorato insieme, quando già volevo diventare allenatore capo di un club. Abbiamo avuto successo per molto tempo, ma secondo me è stata una buona decisione, presa al momento giusto. Per entrambi».

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/champions-league

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