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100 volte Bremer, il colpo di mercato Juve: la gestione di Spalletti tra Serie A e Champions


TORINO – Con lui in campo la Juve non perde dal 23 aprile 2024, dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio, una gara che non ha compromesso l’accesso alla finale di Roma poi vinta contro l’Atalanta. Per trovare una sconfitta in campionato bisogna tornare al 30 marzo 2024, ancora contro la Lazio, con l’1-0 dell’Olimpico. Sono passati quasi due anni, un dato che spiega quanto l’infortunio di Gleison Bremer abbia inciso sulla scorsa stagione. Allo stesso modo è evidente quanto la sua assenza abbia pesato sull’andamento ondivago tra ottobre e novembre, mesi in cui prima Igor Tudor ha perso la bussola e poi Luciano Spalletti ha ereditato una Juve senza identità. Il rientro di Bremer, nelle buone condizioni mostrate contro Roma e Pisa, è stato accolto come un vero colpo di mercato, la migliore notizia possibile per una squadra alla ricerca di certezze.

Spalletti ritrova Bremer: la gestione tra campionato e Champions

La nuova identità della Juventus passa anche da Gleison Bremer, diventato un autentico totem difensivo. Con lui in campo per le avversarie è più complicato segnare, anche in una fase in cui il brasiliano non è ancora al top della condizione. Lo staff di Spalletti sta gestendo con attenzione i carichi di lavoro e servirà tempo per rivederlo smagliante, ma Roma e Pisa hanno trovato vita durissima dalle sue parti. Contro il Lecce non è scontato che parta titolare: il suo impiego potrebbe essere centellinato per precauzione, perché la Juve non vuole correre rischi con le ginocchia del leader difensivo. Un giocatore fondamentale non solo per la corsa scudetto, ma anche per il cammino in Champions League. Tra Lecce, Sassuolo, Cremonese e Cagliari un turno di riposo arriverà, prima o dopo.

Bremer fa 100 con la Juve

Alla prossima presenza Bremer toccherà quota 100 partite in maglia bianconera, un traguardo importante raggiunto nonostante le difficoltà legate agli infortuni. Alla Juventus ha trovato l’ambiente ideale per maturare: si è preso subito le chiavi della difesa, si è fatto ascoltare fin dai primi giorni alla Continassa e ha costruito una credibilità che va oltre il valore tecnico. È una presenza anche quando non c’è, capace di unire allenatori e compagni, come Yildiz. Non è un talismano, ma la Juve perde poco con lui in campo perché Bremer trasmette sicurezza e migliora chi gli gioca accanto, come Kalulu e Kelly. Cura ogni dettaglio, studia gli avversari con i match analyst e compensa con la testa ciò che talvolta manca alle gambe. Il 2025 non è stato semplice, ma il primo grave infortunio della carriera lo ha temprato. Le cicatrici serviranno per puntare ai Mondiali con il Brasile e per vincere con la Juve, come lui stesso ha ribadito al rientro dal lungo stop: “Farò 29 anni, vorrei alzare qualche trofeo”. Parole che suonano come musica per Spalletti.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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