Aperitivo allo stadio, guardando la partita col Verona, poi pranzo insieme per farsi dal vivo gli auguri di buon Natale (in ritardo) e quelli per l’anno che verrà. E che difficilmente li rivedrà insieme, per lo meno in una squadra di club. Non è passata inosservata la presenza ieri in tribuna autorità del Meazza di Andrea Agnelli. L’ex numero uno della Juventus, è noto, è legato da una profonda amicizia con Massimiliano Allegri, tecnico che – insieme all’allora ad Beppe Marotta – volle a Torino nell’estate 2014 per sostituire Antonio Conte sulla panchina bianconera. Scelta che pagò alla grande, visti i cinque scudetti consecutivi vinti insieme. Da quel momento i due si sono avvicinati molto e quando nel ’20-21 la Juventus non fece quello scatto in avanti sotto il profilo del gioco con Andrea Pirlo in panchina, fu proprio Agnelli a votare per il ritorno di Allegri. Per esempio, è risaputo che Agnelli convocò il tecnico livornese a Forte dei Marmi nella villa di famiglia in Versilia il 3 aprile 2021 per seguire insieme in tv il derby fra Torino e Juventus che terminò 2-2. Lì probabilmente, nacque il rientro di Max in estate.
Agnelli a San Siro
Ieri è stato l’allenatore a invitare il vecchio amico allo stadio per assistere alla gara contro i gialloblù. Agnelli si è seduto al fianco di Paolo e Bruno Scaroni, rispettivamente presidente del Milan e uno dei suoi figli, “country ceo” di Zurich Italia. Pochi posti più in là, tutti gli altri dirigenti del Diavolo, dall’ad Giorgio Furlani al ds Igli Tare, passando per l’advisor RedBird Zlatan Ibrahimovic e il vice presidente onorario Franco Baresi. E vicino a Furlani c’era anche Gordon Singer di Elliott, ovvero l’ex proprietario del club rossonero. Nella fila sotto Agnelli e Scaroni, invece, gli onorevoli Enrico Letta e Lorenzo Guerini; presente anche lo storico ds dell’era Berlusconi, Ariedo Braida. Come scritto, Agnelli ha seguito la partita, ma l’obiettivo della presenza a Milano era il successivo pranzo con Allegri: «Mi ha fatto molto piacere che il presidente sia venuto a vedere la partita – ha raccontato divertito il tecnico toscano -. Oltre all’aspetto professionale, abbiamo un rapporto che va al di là a livello umano. A cena? Più che stasera, andiamo ora, infatti voglio scappare, perché c’è il ristorante che ci aspetta a pranzo. Di cosa parleremo? Cazzeggeremo com’è giusto che sia, soprattutto se avessi preso gol mi avrebbe rotto le scatole, lui è uno di quelli a cui non piace prendere gol».
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