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Bologna-Juve nascosta, i retroscena: occhiolino Orsolini, la rabbia di Cambiaso e alla fine Spalletti apre le ali


Bologna-Juve è stata decisa da una rete di Cabal, ma la sfida tra rossoblù e bianconeri è stata ricca di emozioni e retroscena interessanti. A raccontarceli su Dazn è stato il programma Bordocam, che ha messo una lente di ingrandimento sugli episodi più importanti della partita, a partire da Riccardo Orsolini. L’attaccante italiano è stato l’uomo più pericoloso della squadra di Italiano, omaggiato anche da un simpatico tifoso sugli spalti che è venuto allo stadio travestito proprio da orso. E a inizio partita il giocatore rossoblù ha voluto anche salutare Spalletti con una stretta di mano e un occhiolino: i due si sono conosciuti quando l’allenatore bianconero era il ct della Nazionale, anche se non sempre Luciano l’ha convocato. 

Il nervosismo di Spalletti

L’idea tattica di Spalletti per il primo tempo è chiara: “Palla su McKennie! McKennie!”. L’allenatore bianconero, però, non è soddisfatto della pulizia tecnica della squadra. Tanti, troppi errori. Il tecnico in particolare ce l’ha con Thuram: “Keph, gira la testa Keph”. E ancora: “Keph, di là, di là. Devi girarla”. Un mantra che si ripeterà poi anche nel secondo tempo, questa volta con Yildiz: “Kenan! Meglio Kenan! Meglio ragazzi! Meglio, meglio!. Ma il nervosismo di Spalletti è evidente anche quando Italiano si avvicina al quarto uomo insieme a un suo assistente: “Se tutte le volte vengono in due, chiamo anche io qualcuno. Perchè lui da solo non ce la fa? Ce la fa da solo lui. Poi dopo l’ennesimo errore di David, l’allenatore della Juve si gira sconsolato verso la panchina: “Fai scaldare un po’ Openda”.

Lucumì protagonista… in negativo

Protagonista della partita anche Lucumì, autore di due episodi che hanno lasciato incredulo Spalletti e non solo. Il difensore colombiano, infatti, ha spinto in area David poco prima che riuscisse a calciare. Rigore? Non per l’arbitro Massa. Luciano a bordo campo è immobile a braccia larghe: “Come?”. L’attaccante canadese conferma e dice a Locatelli: “Mi ha spinto da dietro”. Il secondo episodio è invece nel finale, con Lucumì che tira su di peso Conceicao (ma a OpenVar non se ne parla neanche) e poi lo manda a quel paese. L’arbitro? Anche in questo caso non reagistce. Il copione si ripete: Spalletti è incredulo, immobile a braccia larghe. Vuole spiegazioni, che però non arriveranno mai.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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