Non le ha mai mandate a dire neanche stavolta. Alla vigilia di Atalanta-Inter in diretta tv Paolo Condò aveva criticato Christian Chivu per via di alcune sue dichiarazioni in conferenza stampa. Il tecnico nerazzurro, prima di affrontare i bergamaschi, aveva dichiarato: “Io accetto di essere dipinto ed etichettato, accetto anche la distorsione della realtà. So chi sono, la mia leatà è forte. So cosa posso portare a tavola, mi siedo a tavola con persone che mi stimolano. Ma non ho paura nemmeno di stare da solo a tavola. Ho accettato che il mestiere dell’allenatore è questo, soprattutto all’Inter. Ma la mia dignità non è in vendita, non cambierò mai, sono leale e so cosa ho fatto per essere in una squadra ambiziosa, che fa di tutto per raggiungere il nostro obiettivo“.
Chivu, l’attacco di Condò
Parole che a Condò non erano andate giù. Il giornalista ha commentato: “Cosa voleva dire Chivu in conferenza stampa? Non lo so. A noi piace dal primo giorno perchè ha questo eloquio da saggio della montagna, che è bellissimo, ma ultimamente è più criptico. Ma chi è che ha messo in dubbio la sua dignità? Quale è la distorsione della realtà di cui parla? Se diciamo che negli scontri diretti finora ha fatto fatica non è una distorsione della realtà”.
Atalanta-Inter, il commento
A Bergamo l’Inter vince 1-0 con il decisivo gol di Lautaro Martinez e Condò commenta anche la prestazione dei nerazzurri: “Inter dominante ma spuntata nel primo tempo, match equilibrato nella ripresa, quando l’Atalanta pensava che il piano di lasciar sfogare la sua bestia nera per raccoglierne i resti al tramonto filasse a gonfie vele. Invece è stata l’Inter a superare i propri limiti, e il valore della rivale, vederla così distante è un’assurdità, fa sì che dopo Roma questo sia il secondo scontro diretto portato a casa”.
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