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Inter, emergenza a destra: Dodò o Palestra per il vice Dumfries, ma la lista dei desideri è lunga


L’ assenza di Denzel Dumfries pesa. Sia nei risultati – le ultime sconfitte contro Milan, Atletico Madrid e Liverpool, più l’eliminazione dalla Supercoppa ne sono una dimostrazione oggettiva -, sia nel gioco, con l’Inter che consequenzialmente pende troppo a sinistra e si dimostra troppo spesso prevedibile anche a causa delle innumerevole azioni che provano a nascere, svilupparsi e concludersi proprio sull’out mancino, con Bastoni e Dimarco iper sollecitati. D’altronde Dumfries, che grazie alla super stagione dell’ultima annata è arrivato venticinquesimo al “Pallone d’oro”, garantiva corsa, fisicità, aggressività, pericolosità sui piazzati, più la capacità di assistere i compagni in entrambe le fasi – anche grazie ai suoi movimenti. 

Male le alternative in casa

Pare evidente che sinora chi l’ha sostituito non sia stato in grado di non farne sentire la mancanza. Luis Henrique, partito dopo la Lazio – ossia da quando Dumfries si è infortunato – dal 1’ sulla fascia destra in cinque occasioni, tra campionato, Champions e Supercoppa – contro il Venezia in Coppa Italia ha disputato tutto il match sulla fascia opposta –, ha disputato una prova davvero convincente solo contro il Como, grazie anche al pregevole assist fornito a Lautaro. Per il resto tanta timidezza, poca intraprendenza e un “compitino” che se sei un giocatore dell’Inter non può bastare. Carlos Augusto, prima scelta cronologica di Chivu dopo il problema alla caviglia di Denzel, non è invece riuscito a prendere le misure del giocare a piede invertito, tanto da non essere mai pericoloso, subendo pure le offensive dei rivali. Darmian sinora è stato più fuori che a disposizione del suo allenatore e ormai sembra più un terzo di difesa che un atleta da tutta fascia. Infine c’è Diouf, ex oggetto misterioso, di professione – a livello teorico – centrocampista, che nella coppa nazionale si è meritato gli elogi e le scuse di tutto il mondo nerazzurro, ma che al momento non è mai partito tra i titolari, se non contro le riserve di una squadra di cadetteria.  

Occhio al mercato: Dodò e Palestra i nomi caldi

In attesa che abbia pure lui l’occasione dal 1’ nella massima serie, magari domenica contro l’Atalanta, è chiaro come un innesto di un certo tipo sembri vitale. Il problema è che giustamente il club di Viale della Liberazione non vuole spendere tanto per farlo. E i profili maggiormente attenzionati costano parecchio e sono incedibili sino all’estate, a meno di un’offerta più che persuasiva. L’Atalanta valuta Palestra 40 milioni e a Bergamo preferiscono continui il prestito a Cagliari, anche magari per farne aumentare abilità e valutazione. Belghali del Verona è ora impegnato in Coppa d’Africa, l’Inter potrebbe sperare che l’Algeria esca ai gironi della competizione, ma il club veneto reputa l’esterno fondamentale per provare a centrare la salvezza.
C’è poi Dodò, che potrebbe diventare un’occasione sia per i nerazzurri, sia per la Fiorentina, qualora la Viola decidesse di sacrificare il brasiliano per reinvestire il ricavato su profili che possano migliorare la propria rosa. Ma al momento l’ex Shakhtar Donetsk resta più una suggestione, che un’ipotesi concreta (idem per altri profili solo seguiti dagli scout nerazzurri, vedi il croato Valincic). Diversi nomi e valutazioni in corso, il tempo però stringe, con un gennaio ricco di impegni Chivu avrebbe bisogno di un rinforzo il prima possibile.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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