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Juve, la Champions è l’unica cosa che conta: quanto ha incassato e quanto valgono playoff e ottavi


TORINO – Più di cinquanta milioni già incassati. Altrettanti in ballo e si parla solamente del premio della prossima, eventuale qualificazione. Per capire la delicatezza del momento, pur trovandosi sostanzialmente a metà strada, bisogna partire da qui. Seguendo i soldi, come in “Tutti gli uomini del Presidente”. Solo che no, non ci sono Watergate da trovare, ma solamente una quadra, e poi magari una continuità più marcata, delle soluzioni più efficaci. Comunque, pur trovandosi in un momento tutt’altro che brillante, Spalletti ha segnato sul suo taccuino un dato: sono cinque vittorie nelle ultime sei apparizioni. Hanno ridato fiducia. Soprattutto, hanno rimesso la Juventus in corsa totale per i primi quattro posti, con il destino che adesso si concede di rincarare persino la dose.

La sfida alla Roma

Del resto, il prossimo appuntamento vale una serata di gala, un po’ per il sabato sera e un po’ per la sfida alla Roma, quarta in classifica e a quattro punti di distanza. Vincendo, sarebbe meno uno. Vincendo, sarebbe un segnale al campionato, più di un tentativo di rilasciare il fiato sospeso delle ultime settimane, se non degli ultimi mesi. Tant’è: raggiungere l’Europa che conta regalerebbe non solo l’obiettivo minimo, ma soprattutto quello necessario. Così come sfruttare il percorso in cui si è incamminata oggi la Juve, che se dovesse chiudere bene la prima fase di Champions, potrebbe guadagnare altri 5,2 milioni. E a presa rapida. Perché arriverebbero dai 4,2 derivanti dai possibili successi con Benfica e Monaco, oltre al milione che giungerebbe solamente per l’accesso ai playoff.

Quanto valgono gli ottavi di Champions

Il vero nodo si farebbe poi quest’ultimo: la Juventus deve mettersi in testa l’idea di scioglierlo. L’accesso agli ottavi della competizione conta infatti 11 milioni di euro, e raggiungerlo non è importante, è davvero l’unica cosa che conta. Lo scorso anno, l’esclusione a quel punto della stagione, per di più per mano di un Psv abbordabile, aveva portato Thiago Motta a traballare come mai prima d’ora. Conseguenze? La disfatta di Firenze, l’esonero, l’arrivo di Tudor e poi la corsa, a tratti forsennata, per ottenere quel posto fondamentale se si vuole proseguire il progetto virtuoso dei conti. La situazione non è cambiata, nemmeno la sensazione di doverci arrivare di rincorsa. Ma il piatto è ricco e vale davvero ogni sforzo.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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