Una teoria di Spalletti era entrata, due anni fa, negli studi tattici divulgati a Coverciano. «Lo spazio non si trova più tra le linee, ma tra i singoli avversari» raccontava il tecnico di Certaldo, certificando l’ultima tendenza del calcio italiano. Non esiste più (o molto meno) il posizionale ereditato da Sacchi e Guardiola, ma un gioco fatto di duelli e di marcature a tutto campo. Tocca ai giocatori metterci la propria intelligenza, in fase di possesso, andando a posizionarsi nello spazio libero tra due avversari, cambiando zone di solito convenzionali al proprio ruolo.
Spalletti, non a caso, ne aveva parlato sabato alla Continassa, identificando Gasp come un brand del nuovo calcio. Si è adeguato, cercando le contromosse. Larga parte della Serie A ora gioca nella scia del tecnico di Grugliasco. Conceiçao ha segnato domenica il primo gol della Juve con astuzia e visione di gioco. Si è spostato per cercare il corridoio e la mattonella libera “entrando” nella difesa della Roma, squilibrata in partenza dal lancio fuori misura di Svilar. Esistono le misure di contrasto alle dieci marcature a uomo.
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