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La mossa di Sarri, ecco il momento in cui la Lazio ha cominciato a volare  


La falsa partenza pesa tantissimo, nei numeri e nella percezione. Ma racconta solo una parte della storia. La Lazio di Sarri ha iniziato la stagione in salita, con tre sconfitte (con Como, Sassuolo e Roma) nelle prime quattro giornate che hanno subito indirizzato il racconto verso il sospetto, la critica e l’urgenza, acuendo un malessere ambientale già esistente per via dei rapporti tesi tra società e tifoseria, così come per l’inaspettato blocco del mercato. Un avvio shock, che ha inciso sulla classifica e ha costretto l’allenatore a lavorare da subito in condizioni limite, tra emergenze continue e una rosa mai davvero al completo. 

Lazio, la svolta

Con il passare delle gare, però, qualcosa è cambiato. Dalla quinta giornata in avanti la Lazio ha trovato una sua quadra, costruita più sul pragmatismo che sull’estetica, più sulla solidità che sulla brillantezza. Se si guarda esclusivamente ai punti conquistati da quel momento in poi, il quadro è chiaro: i biancocelesti sarebbero oggi quarti a quota 20, dietro Inter (27), Milan (23) e Roma (21), e davanti a Napoli e Bologna (19). Un dato da leggere con attenzione, considerando che tutte le squadre elencate, fatta eccezione per i giallorossi, hanno una partita in meno in quanto partecipanti alla Supercoppa italiana in Arabia Saudita. Non è un passo da Champions piena, ma è un ritmo credibile da Europa, ed è soprattutto una risposta concreta dopo un avvio che rischiava di compromettere tutto. Sarri ha pagato la falsa partenza, la necessità di iniziare tutto da capo, questo è evidente. Ma nelle difficoltà è riuscito a estrarre qualcosa di importante dal gruppo. Lo ha fatto senza mai avere una vera normalità: infortuni, squalifiche, rotazioni obbligate, scelte spesso condizionate più dalle assenze che dalle convinzioni, scarsa qualità di alcuni interpreti. A questo si sono aggiunte alcune decisioni arbitrali discutibili (eufemismo), che hanno inciso su partite chiave e alimentato la sensazione di una stagione sempre sul filo. 

Processo 

Eppure la Lazio ha resistito. Ha abbassato il baricentro quando serviva, ha imparato a vincere anche senza dominare, ha riscoperto risorse che sembravano destinate all’oblio, ha costruito una fase difensiva solida che è diventata il suo punto di riferimento, come testimoniano i 9 clean sheets in 16 partite di campionato e la seconda miglior difesa dopo quella della Roma. Non la squadra scintillante che Sarri ha in testa, ma una più concreta, capace di restare dentro le partite, di perdere solo con Inter e Milan a San Siro e di portare a casa risultati anche nei momenti più complicati. E ora, una volta costruite queste fondamenta, si apre un’altra fase. Con l’apertura del mercato, la società ha finalmente la possibilità di dare una mano al suo allenatore e valorizzare il lavoro svolto fin qui. Dopo mesi di emergenza perenne, l’obiettivo è trasformare la sopravvivenza in crescita. La falsa partenza resta lì, come un macigno che ha rallentato la corsa. Ma il cammino successivo dimostra che Sarri, una volta trovato un equilibrio, ha saputo rimettere la Lazio su binari credibili. Adesso tocca al club aiutarlo a non vanificare quanto costruito. A rendere più evidente l’altra parte della storia. 


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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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