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L’Aston Villa di Emery è più di un miracolo: ora la sfida con l’Arsenal capolista


LONDRA – Nome: Unai Emery. Età: 54. Professione: specialista in miracoli. Non è difficile immaginarsela così la carta d’identità di uno degli allenatori più bravi e più sottovalutati al mondo. Al punto che, a 54 anni e dopo aver collezionato una serie di risultati straordinari, quasi mai si parla di lui quando si tratta di colmare il vuoto sulla panchina di una big. E anche quando un top club l’ha guidato (Arsenal e Psg), non gli è stata mai concessa la fiducia sufficiente per incidere. Eppure, la sua specialità sono i miracoli: come quando è riuscito a vincere 3 Europa League consecutive col Siviglia, o come quando ha condotto il Villarreal a conquistare lo stesso trofeo. L’ultimo miracolo, invece, lo sta costruendo in una città che vive di football, Birmingham, alla guida di un club dalla storia antichissima, ma che da anni non provava il brivido di lottare con le più grandi.

L’era Emery

Un’avventura iniziata poco più di 3 anni fa, quando l’Aston Villa, sotto la guida di Gerrard, navigava in acque pericolosissime. In quel momento la proprietà gli chiese soltanto di evitare la retrocessione: a fine stagione i Villans ritrovarono l’Europa della Conference League. L’anno successivo il ritorno in Champions, onorata arrivando a un passo dalla semifinale. A maggio scorso, però, la qualificazione alla nuova Champions sfuggì solo all’ultima giornata. Una delusione cocente che Emery e i calciatori hanno fatto fatica a smaltire, e che ha condizionato sia il mercato estivo (deludente), sia l’inizio di questa stagione. Nessun gol nelle prime 4 di Premier, nessuna vittoria nelle prime 5 (3 sconfitte) e la paura che la fase ascendente fosse terminata. Macché! Dopo il pari col Sunderland del 21 settembre, in Premier i Villans hanno inanellato 12 vittorie in 13 gare. Con quella di sabato in rimonta col Chelsea, il numero di vittorie consecutive in tutte le competizioni è salito a 11: eguagliati i record del 1897 e del 1914.

Segreto Villains

Il segreto? La fiducia incrollabile nel lavoro di un tecnico che conosce il calcio come pochi, che vive sui campi di allenamento di Bodymoor Heath e che non ha vita privata: pensa solo e parla solo di calcio. Il Villa non è la squadra che gioca il miglior calcio della Premier, ma è quella che meglio sa leggere i momenti della partita. I giocatori danno l’impressione di sapere sempre cosa fare: tanto che, nelle ultime tre stagioni di Premier, il Villa ha conquistato più punti dopo essere andato in svantaggio di qualsiasi altra squadra (54). Quest’anno il miracolo sta assumendo dimensioni impensabili: la squadra di Emery è lì su, a 3 punti dalla vetta, a lottare con Arsenal e Man City per un titolo che condurrebbe il basco nell’Olimpo dei tecnici capaci di sconfiggere le leggi che quasi sempre privilegiano i più forti. A Birmingham nessuno ci crede ancora fino in fondo, ma in molti hanno iniziato ad assaporare l’idea.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/calcio-estero

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