Nel momento più complicato della stagione, la Juventus ha ritrovato sé stessa grazie alla mano di Spalletti, trasformandosi prima di tutto in una squadra vera. Niente calcio spettacolare o meccanismi perfetti, ma concretezza e semplicità per rimettere ordine a una classifica che non concedeva più errori. Dopo la caduta di Napoli, che sembrava l’ennesimo punto di rottura, è arrivata una svolta mentale decisiva. Le vittorie pesanti, in Italia e in Europa, hanno restituito fiducia e solidità. Contro una Roma povera di idee, la Juve ha imposto la propria maggiore compattezza. Una squadra credibile, tornata con forza nella corsa alla Champions dopo il 2-1 ai giallorossi.
Juve-Roma, l’analisi
Il primo a parlare nel consueto post su Dazn è Giaccherini: “Sicuramente si è alzata l’asticella della Juve, quella con la Roma è una partita che dà un bel segnale, forte, anche al campionato. La Juve c’è, ha giocato una partita di solidità, di qualità, tante cose interessanti si è vista una squadra ben messa in campo e soprattutto cattiva, cattiva di voler raggiungere il risultato”. E lo segue anche Stramaccioni: “Il dato di fatto è che la squadra dopo aver toccato il fondo con il Napoli, dove Spalletti fa anche autocritica, sfodera due prestazioni e mezzo importanti con Pafos, Bologna e Roma. Vittorie convincenti e forse per la prima volta la Juve trova il centravanti perché Openda fa vedere le qualità per cui è stato scelto dal club, inoltre dà quella profondità che Spalletti voleva e nessuno aveva mai dato. Gli ha dato quella fiducia di cui aveva bisogno”.
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