La Juventus Under 17 inserisce il turbo e consolida la testa del campionato di categoria nel miglior modo possibile. Con una vittoria nel Derby della Mole, una vittoria roboante, di quelle che fanno rumore da una parte e dall’altra della città: 7-1, nessun appello, nessuno spazio per aver qualcosa da ridire. Sul terreno di gioco dell’Ale e Ricky di Vinovo – tribuna piena, perché la stracittadina è tale in ogni categoria e, probabilmente, ancora più sentita quando si scende nelle under -, si affrontano due compagini campioni d’Italia. Il Torino è campione di categoria, la Juventus di mister Grauso, invece, ha vinto il campionato nazionale Under 16 l’anno scorso; i bianconeri arrivano al match da primi in classifica, i granata sono quarti. Insomma, le premesse sono quelle di un big match che, oltre la rivalità, incrocia due compagini di qualità. E i primi minuti rispettano il copione e mettono l’equilibrio al centro, equilibrio che in realtà sono i granata a spezzare al terzo minuto con la rete di Pagliano, dimenticato in area dalla difesa bianconera. È solo un’illusione perché il gol granata è come la sveglia all’alba: fa male, malissimo, ma è necessaria a tirarti fuori dal letto.
Il monologo bianconero
Da qui, quindi, comincia il monologo bianconero, con la squadra di Grauso che decide di scendere in campo, di ricordarsi e ricordare di essere il gruppo da battere. Per il Torino, in primis, ma anche per tutte le altre che osservano e cercano un momento di debolezza della Juve che, fin qui, non ha mai perso in campionato. Un paio di minuti dal gol del Torino e la Juve batte il primo colpo: ci pensa bomber Paonessa a pareggiare i conti, al 17’ arriva la rete del vantaggio a firma di Davide Marchisio, figlio di Claudio che lo osserva dalla tribuna di Vinovo. La Juve procede dritta per la sua strada e chiude il primo tempo sul 4-1, nella ripresa altre tre reti fissano il risultato sul 7-1. Il grande protagonista di giornata è Riccardo Paonessa: attaccante vero, di quelli che sentono la porta, ne percepiscono distanze e posizione anche quando non la vedono. Segna una tripletta e sembra voler mostrare a tutti il carnet di possibilità che ci sono nel suo repertorio: agli amici che numerosi festeggiano con lui a bordocampo e ai dirigenti delle giovanili che, sempre presenti, prendono appunti e immaginano percorsi. In rete anche Corigliano: classe e fantasia dietro le punte, a servizio delle punte.
Marchisio jr e le movenze di Claudio
È uno dei prospetti più interessanti del settore giovanile bianconero, prestazioni come quella di ieri non fanno che confermarlo ulteriormente. Chiudono le marcature bianconere Santa Maria e Urbano, altri nomi da appuntare e tenere presenti per il futuro. In chiusura, passo indietro a un nome che non ha certo bisogno di presentazioni: quello di Marchisio, Davide. Guardarlo giostrare palla in mezzo al campo è come riavvolgere il nastro: per movenze somiglia tremendamente al padre anche se, con la stessa determinazione, sta provando a scrivere la sua di storia. Fin qui, l’incipit è ottimo, non è un caso che qualche settimana fa – come altri suoi compagni -, sia stato chiamato ad allenarsi alla Continassa, con la prima squadra.
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