In una manciata d partite a inizio stagione, Luka Modric ha spazzato via ogni piccolo dubbio sull’età e il suo eventuale apporto al Milan di Allegri. Un inizio di stagione incredibile per il centrocampista croato che si è caricato sulle spalle il centrocampo dei rossoneri. Complice anche l’ottimo rapporto con Massimiliano Allegri: “Finché non esce dalla stanza non posso dirvi niente!”, afferma scherzando nell’intervista al Corriere della Sera a firma Cazzullo – Passerini. “A parte gli scherzi, ha una personalità incredibile. Somiglia un po’ ad Ancelotti: sensibile, divertente, ama fare scherzi. Ma sul campo, come tecnico, è un grandissimo. Sa di calcio come pochi. Non lo conoscevo così bene, ma sono felice che oggi sia il mio allenatore”. Rimanendo in tema allenatori: “Mourinho? È Speciale. Come tecnico e come persona. Fu lui a volermi al Real Madrid, senza Mourinho non sarei mai arrivato. Mi spiace averlo avuto una sola stagione”.
Modric: “Mourinho ha fatto piangere Cristiano Ronaldo, è molto diretto come Max”
Impossibile non parlare anche di chi con Modric ha scritto la storia recente del Real e del calcio europeo, Ancelotti: “Carlo è il numero uno. Difficile trovare parole. Per il suo modo di essere, non solo per le sue qualità in panchina. Abbiamo parlato tante volte di Milano e del Milan, quando eravamo a Madrid. Anche per lui questo posto era unico”. Poi il ricordo di quando si conobbero: “Io ero solo in città. Lui mi telefonò e mi disse: ‘Su, vieni a cena con me’. Parlammo per ore, di tutto. Di calcio, della famiglia, della vita. Di solito gli allenatori non danno confidenza ai giocatori. Lui sì”. E tra i tre allenatori citati, chi è il più duro? Modric non ha dubbi: “Mourinho. L’ho visto fare piangere negli spogliatoi Cristiano Ronaldo, uno che in campo dà tutto, perché per una volta non aveva rincorso il terzino avversario. Mourinho è molto diretto con i giocatori, ma è onesto. Trattava Sergio Ramos e l’ultimo arrivato allo stesso modo: se doveva dirti una cosa, te la diceva. Anche Max è così: ti dice in faccia quello che va e quello che non va. L’onestà è fondamentale”.
“Il mio idolo era Francesco Totti”. Poi il siparietto con Allegri
Modric prosegue parlando del paragone con Andrea Pirlo: “Li ringrazio, il paragone mi onora. Pirlo ha sei anni più di me, ha aperto una strada. Ma il mio idolo, Boban a parte, era Francesco Totti. In Serie A avevate calciatori favolosi. Li guardavo e mi dicevo ‘quello è il calcio che voglio giocare'”. Oggi la situazione del calcio italiano è ben diversa e per andare al Mondiale bisogna passare ancora una volta tramite i playoff: “Non è facile, gli spareggi sono due partite secche, prima con l’Irlanda del Nord e poi in caso di vittoria Galles o Bosnia. Ma ho fiducia“. E mentre finisce di parlare dell’Italia, dalla porta alle spalle di Modric sbuca Max Allegri che sorride e abbraccia il Pallone d’Oro dicendo: “Mi raccomando, ascoltate bene il maestro. Ha sempre ragione”.
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