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Sarri e la frase sui segnali di fumo del mercato: cosa c’è dietro il malumore del tecnico della Lazio


Non dice, ma dice. Schiva gli argomenti caldi, ma solo in apparenza. Sarri lascia intendere alla perfezione il suo pensiero pur senza esprimerlo chiaramente. Ed è un pensiero che non è soddisfatto e che va oltre il pareggio con la Cremonese. A partire dalla situazione arbitrale, che anche ieri ha lasciato qualche dubbio: «Non parlo degli arbitri. L’ho fatto una volta e poi la società ha fatto un comunicato dicendo il contrario. E non intendo prendere posizione, perché è talmente chiara che se la espongo io prendo una squalifica. Siccome è così chiara, e come la conosco io la conoscete anche voi giornalisti, esponetevi voi che non rischiate squalifiche». Non l’ha detto, ma l’hanno capito tutti. Non gli è logicamente piaciuta la scelta della società di fare un comunicato il giorno dopo le sue considerazioni post Inter-Lazio, così come non gli è piaciuto l’arbitraggio di ieri con la Cremonese.

Le parole di Sarri dopo la Cremonese

E il suo detto/non detto prosegue sulla qualità della rosa oggi a disposizione: «Abbiamo giocato un primo tempo scadente dal punto di vista qualitativo e tecnico. Nei primi 5 palloni toccati abbiamo aperto 5 contropiedi per loro. Qualcosa di più si è visto nella ripresa, ma troppo poco negli ultimi 20 metri, anche se la sensazione di poter vincere la partita c’era. È un problema di qualità o organizzazione? Non lo so. Spero sia di organizzazione». Domanda retorica, consapevole che l’emergenza continua abbia condizionato pesantemente le sue scelte sin da inizio stagione: «Queste sono partite non di altissimo livello, ma alla squadra non puoi fare grandi appunti. Sta cercando di dare tutto. Causa il prolungarsi della situazione d’emergenza, probabilmente abbiamo un deficit qualitativo. Perché se l’emergenza dura 5 mesi diventa qualcosa d’irrisolvibile». E di conseguenza viene fuori un altro tema solo apparentemente tabù, quello del mercato: «Come ho sempre detto, quest’anno sopporterò tutto perché ho fatto una scelta e la manterrò fino alla fine. Se mi sono arrivati segnali? Di fumo. Ma saranno gli indiani probabilmente».

Il problema dell’attacco

Sarri sa di poter contare solo su ciò che a disposizione, compreso un Castellanos che fatica tantissimo anche solo a creare le condizioni per essere pericoloso: «Cerco di tenerlo più vicino all’area di rigore, di farlo focalizzare sul giocare per vie centrali e attaccare l’area. O il nostro modo di giocare non si confà a lui, o è in un momento di difficoltà da cui si tirerà fuori. Io gli attaccanti forti li ho visti segnare in tutti i moduli. Non è che Lewandowski non segna più se cambia modulo. Taty ha avuto infortuni che lo hanno debilitato, ora comincia a sentirsi bene. Speriamo che le sensazioni si trasformino in gol». Lo spera sì. Ma spera anche di poter avere qualcosa in più dal mercato. 


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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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