Sempre in campo. Federico Baschirotto non si ferma mai, è uno dei volti nuovi della Cremonese, ma è diventato subito un leader della neo-promossa. E’ lui l’unico grigiorosso a non avere saltato nemmeno un minuto nelle prime 16 partite di questa stagione, tra Serie A e Coppa Italia. Oggi protagonista anche in sala stampa dove si è parlato del ko di Torino. “È stata una partita combattuta, abbiamo subito gol su un rimpallo ma di occasioni per segnare ne abbiamo avute. Sul potenziale calcio di rigore il mister e la società hanno già preso posizione, noi giocatori dobbiamo solo pensare alla partita con la Lazio per lavorare al meglio in settimana. Torino fa parte del passato, concentriamoci sul prossimo impegno, che è l’unica cosa che conta per raggiungere il nostro obiettivo”, spiega Baschirotto che si sofferma anche sulla rete che ha deciso il match. “È stata una carambola: io sono andato a colpire il pallone, Zapata ci ha messo il piede ed è finita su Vlasic. Siamo stati sfortunati, ma al di là di quello la squadra ha cercato sempre di rimettere in piedi la partita con alcune azioni, come quella di Moumbagna e quella del potenziale rigore. Portiamo a casa quanto di buono abbiamo fatto, ogni partita ha le sue insidie. Dobbiamo pensare a migliorarci giorno dopo giorno seguendo le indicazioni del mister”.
Baschirotto: “Grandi ambizioni per il futuro”
Ventinove anni e tanta voglia di fare cose importanti, Federico Baschirotto ha commentato anche il suo ultimo periodo di carriera: “Sono in uno dei momenti migliori della mia carriera, sono felice di essere qui e ho grandi ambizioni per il futuro, perché sono una persona che guarda all’oggi con un occhio in avanti. Questa ambizione mi ha permesso di arrivare dove sono oggi, cerco di migliorarmi giorno dopo giorno e voglio dimostrare ancora tanto in questo campionato e per la Cremonese. Sono felice di quanto sto facendo, ma punto sempre a migliorarmi: l’ambizione è sempre alta e questo mi permette di non accontentarmi mai”.
“Cremonese non è un punto di arrivo. La Nazionale…”
È tornato a Cremona dopo gli anni nelle giovanili e dopo 10 anni di giro d’Italia. “Non parlerei di chiusura di un cerchio che anzi per me è molto aperto. La strada è dritta e lunga da percorrere, la Cremonese non è un punto di arrivo ma di partenza: io ambisco sempre a qualcosa di più grande ed è questo che mi ha permesso di arrivare dove sono oggi nonostante le batoste che ho preso in passato. Il tempo mi ha dato ragione e penso sempre che ognuno abbia i propri tempi: chi ha ambizione, sacrificio e voglia di mettersi in gioco alla lunga arriva. Io sono arrivato qui facendo il mio percorso, ci voglio stare e voglio ambire a qualcosa di sempre più importante. Così si fanno delle grandi cose, per questo dico che non è la chiusura del cerchio ma un punto di partenza per fare grandi cose insieme”. E sulla convocazione in Azzurro: “La Nazionale è un sogno che coltivo ancora oggi e per il quale lavoro, perché è un obiettivo. Ognuno sogna di poter giocare per la propria Nazionale e io sono uno di quelli, lavoro per dare una mano alla Cremo, ai miei compagni e per soddisfare qualche traguardo personale”.
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