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Chivu e il poco utilizzo di Frattesi: “Ci sono cose che non si possono raccontare”


Ultima gara dell’anno per l’Inter, che chiude il 2025 col botto: nerazzurri impegnati nel big match contro l’Atalanta. La squadra di Chivu, dopo il ko ai calci di rigore per mano del Bologna nella semifinale di Supercoppa, si rituffa nel campionato con l’obiettivo di preservare il primato in classifica. Di fronte una squadra in netta ripresa: i bergamaschi con Palladino alla guida, dopo il ko all’esordio con il Napoli, hanno collezionato 3 vittorie nelle ultime 4. A presentare il match per l’Inter in conferenza proprio Cristian Chivu, che domani dovrà fare a meno dell’infortunato Bonny. Ma a tenere banco in sala stampa è stata soprattutto la questione Davide Frattesi, che sta giocando poco e che interessa alla Juventus.

Chivu verso Atalanta-Inter

Così Chivu verso il match con l’Atalanta: “Sempre stata una partita ostica, a prescindere dalla guida tecnica; hanno costruito qualcosa di importante nei 9 anni con Gasperini, cercando di mantenere la stessa identità e le stesse cose fatte e che ke hanno portato a diventare una squadra competitiva e a vincere l’EL. Con Raffaele (Palladino) hanno trovato continuità nel vincere, per continuare a mantenere la loro identità. Non sarà facile, con loro mai gare semplici: per il modo che hanno di fare, per la verticalità e la difesa a uomo. Dovremo essere coraggiosi, mantenere lo spirito di trovare il giocare il gioco più in verticale, di vincere qualche seconda palla e di essere concreti sulle poche occasioni che probabilmente loro concederanno”.

Il tema calciomercato

Si avvicina il calciomercato, serve qualcosa a questa squadra? “Ci sono ancora 5-6 giorni prima del mercato. Per un allenatore sempre difficile parlarne, perché se inizi a parlare e a sparare sembra si manchi di rispetto ai giocatori ora a disposizione. Un allenatore non potrà mai venire davanti a voi a dire cosa manca, cosa serve, cosa vorrebbe prendere: vorrebbe dire che quei 25 giocatori che ha a disposizione non sono all’altezza delle sue idee. Mi fermerei qua, ma ci tenevo a spiegare perché non è mai semplice raccontare tutto”.

Su Alexsandar Stankovic che sta facendo benissimo al Brugge: “Sono felicissimo per lui, sono il suo primo tifoso insieme al padre e alla famiglia. Ho avuto la fortuna di allenarlo e di trasmettergli i valori nel mondo del calcio. Ha intrapreso questa strada, ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale facendosi le ossa in Svizzera, poi è stato scelto di andare al Brugge che ha insistito molto per averlo. Lui è intelligente, capisce bene la sua strada e le ambizioni: lo guardiamo con interesse e ammirazione, perché è un prodotto del settore giovanile e perché interista, nato coi colori nerazzurri. Mi fa piacere vederlo ad altissimi livelli, ieri gol importante e sta facendo prestazioni che consentono al nostro scouting di guardarlo con attenzione”. 

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