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Conceicao bullizzato da avversari e arbitri, Massa conferma: talento nel mirino e Var a luci alterne


Una volta sì, un’altra no. Falli violenti, volontari, a palla lontana: da sanzionare sempre. Ma ogni tanto la decisione giusta arriva e ogni tanto no. Lo sa bene la Juventus con l’ennesimo caso avvenuto nella sfida vinta in casa del Bologna per 1-0. Lucumì, dopo essere stato graziato per una spinta netta su David in area di rigore, reagisce male su Conceicao: mossa da wrestling, Chico preso di peso e buttato a terra volontariamente con tutta la forza di questo mondo. Nulla per Massa. Neanche un check in una situazione in cui il cartellino rosso è praticamente inevitabile. In area di rigore poi… Il portoghese, purtroppo, sa bene cosa significa essere vittima di falli sistematici da parte degli avversari che quasi mai riescono a fermarlo con le buone.

Conceicao come Cuadrado

Capita da sempre in Italia ai giocatori più tecnici, capitava sempre a gente come Kvaratskhelia o Cuadrado per dirne altri due che in Serie A hanno fatto ballare le difese avversarie. Invece di proteggerli, l’Italia calcistica li devasta e gode nel vederli ‘bullizzati’, li battezza come furbetti o simulatori quando si azzardano a non riuscire a rimanere in piedi dopo una brutta entrata o un calcio. E questo aspetto del nostro calcio malato, sfortunatamente, Chico lo ha scoperto subito. In Juve-Cagliari la scorsa stagione scatta in area, viene colpito, cade e che succede? Rigore? Macché, cartellino giallo per simulazione, reazione di rabbia e rosso per proteste.

Lazio-Juve e il pestone di Gila

Il giocatore cade dopo essere stato toccato, in maniera non punibile, perché comunque non era rigore, ma la simulazione secondo noi è un provvedimento eccessivo”: parola di Andrea Gervasoni, vice commissario designatore della Can. Conceicao subisce sempre, dagli avversari e dagli arbitri. Basti pensare anche all’ultimo Lazio-Juve: pestone netto in area di Gila (che nel post partita fa il simpatico sull’episodio) e ancora una volta niente rigore. Un altro errore con tanto di ammissione di Rocchi: “Ce lo siamo perso”. Tornando alla mancata espulsione per Lucumì, è anche il caso di porre l’accento sul fatto che le decisioni sembrano non seguire una logica precisa. Un metro di giudizio comune.

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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